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CORTINA NEL TEATRO DELL’ASSURDO

Ennio Rossignoli

05/05/2017
Ionesco, ovvero il teatro dell'assurdo, che entra nella grande esperienza letteraria del Novecento a registrare le incompatibilità della vita con le leggi della logica, le anarchie del non senso.

Naturalmente l'assurdità non è una categoria che si incontra soltanto nel mondo della letteratura, ma
presiede a una serie infinita di comportamenti umani, che riesce a trasformare in gesticolazioni incomprensibili almeno per chi si ostina a muoversi e a pensare secondo ragione.

Gli esempi non mancano, nella politica come nelle cose pubbliche e in quelle private. Il caso dell'ospedale di Cortina, il glorioso Codivilla Putti, è in tal senso emblematico: sommiamo pure tutte le spiegazioni in affanno, dai piani economici alla sanità in bilico tra assetto e riassetto, alla razionalizzazione del servizio: come che sia, il risultato è stato lo smantellamento di un presidio medico di antica storia e conclamata eccellenza, attualmente ridotto a un vuoto contenitore di cui il funzionamento futuro resta piuttosto misterioso.

Un altro passo di quella involuzione alla quale Cortina sembra da qualche tempo destinata. L'apnea pre-elettorale, con buona pace del commissario in funzione, non aiuta, rimane il feticcio dei Mondiali, a cui si aggrappano le speranze di una svolta che riporti il paese ai livelli di una modernità esemplare, con o senza l'aeroporto, ma con le strutture e i servizi necessari ad assicurargli una immagine fondata sui contenuti.

Si muovono i giovani? È sempre ora, specie se  i giovani sono seriamente motivati: Cortina sarà ciò che essi vorranno e sapranno fare. Vanno sostenuti.