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CODIVILLA PUTTI: I DIPENDENTI SCRIVONO A ZAIA IN APPOGGIO ALLA GIOMI

Marina Menardi

16/03/2017

I dipendenti del Codivilla Putti scrivono una lettera al presidente della Regione Luca Zaia, all'assessore Luca Coletto, al direttore del Servizi Sanitari Domenico Mantoan, e al direttore Generale dell'Ulss 1 Dolomiti Adriano Rasi Caldogno, in appoggio al socio privato dell'attuale gestione dell'ospedale, la Giomi Spa di Roma.

Lo scopo della nota è spingere i destinatari - Zaia e la Giunta regionale in primis - a trovare un accordo condiviso con l' attuale socio Giomi che, a detta dei dipendenti, sarebbe la soluzione migliore e unica per la continuità dell' Ospedale e per la sicurezza dei posti di lavoro.

«Noi dipendenti e collaboratori dell'Istituto Codivilla Putti siamo profondamente amareggiati di come venga gestita questa fase di chiusura della sperimentazione gestionale» si legge nella lettera, datata 10 marzo e inviata nei giorni con la firma di ben 125 dipendenti, su un totale di 150.

«Soprattutto siamo rammaricati per il comportamento che la Regione Veneto e l'Azienda Ulss 1 Dolomiti ha nei confronti del socio privato, la Giomi Spa di Roma che, in questi 14 anni di attività, seppur con numerose difficoltà, ha gestito con professionalità, serietà  e correttezza dandoci sicurezza, apprezzamento e assoluta serenità con un notevole miglioramento della qualità dei servizi per i pazienti ricoverati e per gli utenti esterni. Eravamo fiduciosi che, prevedendo la legge Madia per le società partecipate una soluzione percorribile, ci sarebbe stata continuità aziendale».

La legge Madia in materia di società a partecipazione pubblica, in vigore dal 23 settembre dello scorso anno, prevede infatti, in alcuni casi eccezionali, che l'alienazione di partecipazioni sociali possa essere effettuata mediante negoziazione diretta con un singolo acquirente, fatto salvo il diritto di prelazione dei soci eventualmente previsto dalla legge. Nel caso in questione, quindi,la Regione potrebbe decidere, nel caso di cessazione della sperimentazione pubblico-privata, di affidare direttamente la gestione dell'Istituto Codivilla Putti alla Giomi, soluzione che invece non è stata nemmeno presa in considerazione. 

«Ricordiamo, inoltre, che numerose famiglie hanno entrambi i coniugi che lavorano all'interno dell'Istituto, hanno bambini piccoli e gli alloggi sono forniti dalla società a prezzi equi. Apprendiamo invece che è stata scelta la via più complicata e difficile da percorrere - continuano i dipendenti nella lettera -. Confidiamo, considerando anche le condizioni socio economiche generali di crisi, che nella stesura della delibera definitiva vengano tenute in considerazione le nostre osservazioni, e, soprattutto, la continuità gestionale dell'attuale socio Giomi di cui abbiamo grande stima e fiducia». 

In allegato: la lettera dei dipendenti inviata a Zaia, Coletto, Mantoan e Rasi Caldogno