LA CULTURA A STRAPPI
    

Ricerca avanzata

Tutte queste parole:
Frase esatta:
    
logo

Ricerca sul sito

Ricerca normale (una di queste parole):
Tutte queste parole:
Frase esatta:

LA CULTURA A STRAPPI

Ennio Rossignoli

01/08/2010
Cultura a strappi? Non c'è niente da fare: tra luglio e agosto, preferibilmente agosto, l'intasamento culturale di Cortina (perché ormai tutto è cultura, tutto «fa»cultura) raggiunge il suo apice di possibilità di tempi e di spazi. Sono i mesi in cui Cortina in-contra, in-croda, in-canta, insomma fa di tutto per la gioia dei fortunati che la frequentano, e che ci vivono. Libri dappertutto, a montagne, di mattina, di pomeriggio, di sera, per uno dei popoli catalogati tra quelli che leggono di meno. Dunque un'opera benemerita di promozione letteraria, di educazione alla pagina scritta, così necessaria in un'epoca di messaggini scalcinati, o solo operazioni di copertura commerciale a propositi di richiamo turistico? Forse è in ballo il prestigio degli amministratori, o si tratta esclusivamente di logica economica? Magari sono tutte queste cose insieme, e il risultato può essere comunque quello di una bella soddisfazione finale con corroborazione statistica per tutti quelli che s'impegnano nel lucidare l'immagine della vecchia Signora d'Ampezzo. Certo sono le cattive abitudini degli italiani a delimitare i periodi del «loisir» nazionale: tutti in vacanza nello stesso momento, tutti insieme al lavoro (quelli che ancora ce l'hanno). Così i luoghi come Cortina passano in un attimo dalla febbre dei giorni pieni alla solitudine (salutare) delle lunghe attese autunnali, quando finalmente si ritrovano il passo e il refrigerio del ritorno dei pensieri nella misura quotidiana: è il rientro da un «fuori di sé» che oggi assume facilmente gli aspetti e i ritmi di una operazione industriale, nella quale si aliena la stessa identità dell'individuo. E la cultura somministrata d'estate? Magari è stata troppa, in ogni caso appiccicata a un concetto riassunto non sempre a proposito in uno dei termini più abusati dell'odierno vocabolario (e spesso sospettati di incomprensione e approssimazione): certo la conoscenza, ma come tramite e strumento di un rinvigorimento della coscienza, insomma qualcosa che entra nel circolo della vita interiore e concorre - con l'esperienza - a farla crescere e maturare. Per un simile fine tutti i mezzi sono buoni? Non è detto, devono essere mezzi giusti, proprio quelli che non sempre coincidono con quelli utili. Saperli distinguere è compito di chi? Ma naturalmente della cultura.