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CORTINA IN BILICO TRA PASSATO E PRESENTE

Ennio Rossignoli

16/01/2017

Negozi che scompaiono o che passano di mano appena il tempo di accorgersene; cantieri che si aprono per chiudersi infine sotto i piedi e sopra le buone intenzioni. Un Comune che naviga a vista, nell'attesa sconfortata di un buon nocchiero, un ospedale glorioso che sopravvive in bilico tra le gestioni.

Dove siamo? Siamo a Cortina, nel paese degli incanti perduti lungo la strada delle abitudini, proprio quando le sue Dolomiti sono state proclamate patrimonio naturale dell'umanità: una umanità che sembrava essersi distratta, probabilmente convinta che la bellezza della natura sia di per sé una perenne garanzia di felicità. E invece la storia di uno stile di vita trionfante sulle comuni misure del costume nazionale si era come interrotta per finire nei ripostigli del passato, notoriamente luoghi di rimpianto e di dolorosi e talora ingiusti raffronti.

Ne è uscita? Non mancano i segnali, anche se restano – inguaribili - i celebratori del tempo che fu, gli eterni nostalgici di ciò che è stato e di cui parlava criticandoli già un antico poeta: e che oggi, nel tempo in cui il presente è subito storia e tutto precipita verso i processi di una implacabile evoluzione delle idee e delle loro applicazioni, essi possono apparire come degli irrimediabili conservatori, gente con lo sguardo costantemente e inutilmente rivolto all'indietro.

Eppure è forse proprio dalle loro esperienze e consapevolezze che possono venire certi stimoli al miglioramento dei percorsi sociali ed è proprio da lì che possono uscire certe importanti indicazioni su come correggere gli sbandamenti fuori dai tracciati del buon senso e delle opportunità davvero produttive. E se è vero che la storia non insegna nulla, è altrettanto vero che spesso sono gli uomini a non saperne interpretare i significati e gli ammonimenti.

Certo cambiano le circostanze, sono altre le condizioni sociali e diverse le presunzioni di chi ci vive, ma attraverso gli affanni del nuovo è sempre possibile individuare i fili di quella che suole chiamarsi l'etica della responsabilità, ovvero dei principi che si fanno impegno e azione concreta. Vale per tutti perciò vale pure per Cortina.

(foto: bandion.it)