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LE VACANZE COLPEVOLI

Ennio Rossignoli

01/03/2010
La corruzione in vacanza? Evidentemente qualche pausa se la prende pure lei, e così nell'ultimo scandalo nazionale - per intenderci quello della gelatina malavitosa che si è infilata persino nelle stanze della Protezione civile - non poteva non entrarci, anche se di straforo, il nome di Cortina, luogo di grandi seduzioni e perciò prediletto approdo di peccatori in cerca di evasioni consolatorie: la prima delle quali proviene appunto dal solo fatto di andarci e di potersene vantare con gli amici (con i nemici è sempre meglio di no). Negli anni della sua lunga storia di Signora delle Dolomiti, Cortina ha raccolto di tutto, dai granduchi di Russia ai caporioni del fascismo, dai premi Nobel agli artisti più celebrati, ai protagonisti delle cronache mondane e di quelle politiche, agli attori del piccolo cabotaggio sociale. Sicché sul suo mondo di incanti naturali e di umane frequentazioni non potevano non calare anche le ombre di passaggi poco commendevoli, di giudizi sommari che ne hanno fatto un marchio di pubblicità negativa: quasi che Cortina fosse il ricettacolo di tutte le vanità, la vetrina di una Italia improbabile, comunque astratta dalla realtà di un altro Paese. Ebbene, si è sempre trattato di una operazione di bassa retorica a senso unico, responsabile di una immagine zoppa, incompleta come uno di quegli ingrandimenti del particolare che lasciano fuori il quadro intero. Certo oggi il corso della vita sociale si è immeschinito, la crisi ha intaccato valori sino a ieri ritenuti indistruttibili - etici, economici, di civiltà - e Cortina non poteva non risentirne; ma se sono scomparsi gli eroi del suo grande passato - soprattutto di quello sportivo - è tuttavia rimasta una gente fatta di sobrietà, seria e concreta, sempre attaccata a una tradizione di costumi che l'ha in buona misura preservata - e continua a farlo - dal degrado che sta intaccando in profondità la società e la stessa famiglia di questo nostro tempo così tormentato. La corruzione venga pure in vacanza: finito il soggiorno, se ne andrà e di lei resterà tutt'al più il ricordo di una presenza senza volto e senza importanza!