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Pubblichiamo la lettera del sig. Carlo Fracanzani inviata al Giornale a seguito della notizia della chiusura della seggiovia Staunies.

Lettere al giornale

23/07/2016
Speravo di riuscire a smuovere almeno un po' gli animi ma noto che purtroppo continua una certa omertà parecchio preoccupante sulle sorti di Cortina. Leggo tante belle dichiarazioni su vari quotidiani ma nulla ancora di concreto. Nel frattempo il23 luglio chiude definitivamente la Seggiovia Staunies ovvero non solo un impianto storico di Cortina ma il punto panoramico più bello delle Dolomiti oltre che il punto di arrivo per numerose storiche ferrate d'estate e di escursionisti d'inverno, senza dimenticare che la sua pista da sci era parecchio amata da sciatori esperti e non. Chiude nell'indifferenza generale un pezzo di storia, ma ancora più grave lo fa nel silenzio totale della società Cortina Cube che la gestisce e non si è mai espressa. a riguardo se non con dei piani di rimodernamento inattuabili per la particolarità di questo impianto e che erano utili solo per guadagnarsi un articolo sui quotidiani e mettere in buona luce un cattivo amministratore che indifferente al fatto che chiudere la Staunies significa causare un danno notevole al Cristallo come comprensorio e i suoi rifugi come strutture (al Lorenzi si domandano ad esempio che ne sarà di loro se i passaggi estivi saranno praticamente azzerati) ha pure pensato di inventarsi un bel ricorso inesistente al TAR (guarda caso proprio dopo la pubblicazione del mio post di giugno) in modo tale da prendere in giro dipendenti, rifugi e turisti ignari che da domenica troveranno un bel cartello con scritto CHIUSO senza saperne il motivo. Sono profondamente amareggiato che invece di cercare delle soluzioni reali ed efficienti per i prossimi anni, si rischi pericolosamente avanti di questo passo di arrivare al 2021 con metà di quello che c'è ora. Mi sono soffermato sugli impianti di risalita visto che anche Mietres quest'estate (e forse anche il prossimo inverno) resterà chiuso, ma potrei continuare parlando degli alberghi la cui situazione è drammatica. Cordialmente, Carlo Fracanzani