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FENOMENOLOGIA DELL'ERRORE

Ennio Rossignoli

20/04/2016

Ne parla Freud nella sua famosa “Psicopatologia della vita quotidiana”: l'errore – e il lapsus -  è una espressione indiretta dell'inconscio; apparentemente casuale è in realtà la manifestazione di un desiderio profondo, occulto alla stessa coscienza.

Naturalmente si può spiegare anche senza fare ricorso al fondatore della psicanalisi e proseguire perciò su di una strada che ci porterebbe troppo lontano: perché più semplicemente esso può essere frutto di una conoscenza imperfetta, di improvvisazione, di una distrazione magari travestita da una scelta trasversale, aggrappata a una di quelle arrampicate sugli specchi che non piacciono neppure agli uomini degli Ottomila.

Quando poi l'errore (o comunque si voglia definirlo) ha il vizio di ripetersi, il campo delle cause e delle ragioni si apre a tutte le ipotesi, quelle più e quelle meno appetibili.

Come che sia, collocare Cortina sullo sfondo di montagne che non le appartengono comincia da qualche tempo a trasformarsi in una abitudine che – pur senza drammatizzare  - non può non insinuare qualche piccolo dubbio sulla tanto conclamata efficienza di una fondazione come quella messa in piedi per la gestione dei tanto sospirati Mondiali 2021.

Che poi si dica (a voce di stampa) che  i monti del Tirolo rientrano nel concetto e nel novero della “montagna tecnologica”, non fa che aggiungere a tutto il resto il mistero di una definizione di cui il significato risulta piuttosto oscuro a chi ha sempre guardato  alle Dolomiti unicamente come a un prodigio della natura, estraneo e immune dai contagi della (post)modernità. Ma forse questo è solo un limite suo!


(Nella foto: la gigantografia con le montagne di Madonna di Campiglio, per pubblicizzare la candidatura di Cortina d'Ampezzo ai Mondiali del 2017)