INTERVENTO SULL'AREA DELL'EX STAZIONE FERROVIARIA DI CORTINA
    

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INTERVENTO SULL'AREA DELL'EX STAZIONE FERROVIARIA DI CORTINA

Lettere al giornale

27/02/2016

Ho letto sui giornali locali di una proposta di intervento presentata da una società di Conegliano sull'area dell'ex stazione ferroviaria, area assolutamente strategica per l'agevole insediamento di una molteplicità di funzioni di cui Cortina necessita.

Ho letto anche dei rilievi espressi da parte dell'ufficio Lavori Pubblici che, da quanto si comprende, renderebbero inattuabile tale proposta.

Ma, al di là delle osservazioni espresse dall'Ufficio suddetto, mi domando: può risultare corretta una procedura di definizione dello sviluppo edilizio e urbanistico dell'area senza preventive adeguate e meditate indicazioni urbanistiche da parte dell'Amministrazione Comunale?

E ancora: è corretto procedere alla progettazione della definitiva sistemazione dell'area della stazione assumendo come dati non modificabili i vincoli di conservazione di alcuni edifici esistenti oppure si ritiene che i medesimi possano anche essere modificati e/o superati in forza di una progettazione di alto profilo architettonico urbanistico e paesaggistico?

Non è vero, forse, che la gran parte dei vincoli imposti dalla Soprintendenza molte volte sono un atto di difesa da carenze metodologiche delle proposte di intervento?

Il territorio di Cortina si merita il massimo della qualità progettuale; a maggior ragione, per questo sito, nel quale si possono agevolmente insediare tutte le attività di cui Cortina ancora necessita.

Ritengo pertanto che la procedura più corretta per individuare le migliori modalità di intervento o, nel caso peggiore, per sbagliare di meno, sia quella di promuovere un concorso internazionale di progettazione dove le più alte professionalità si possano confrontare tenendo presente quanto sarà emerso da un dibattito interno alla Comunità sulle opportunità di sviluppo che l'area della ex stazione può offrire.

Si potrà poi procedere all'aggiustamento degli strumenti urbanistici per continuare, per stralci esecutivi funzionali, in base alle priorità riconosciute.

Oreste De Lotto