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Piano Casa, società “Logan” ritira la richiesta di sospensiva presentata al T.A.R. Veneto contro il Comune di Cortina

Redazione

07/08/2015

Nella giornata di ieri era prevista l’udienza relativa alla sospensiva richiesta dalla società Logan s.r.l. nei confronti della delibera del Consiglio Comunale di Cortina d’Ampezzo. In pratica, dopo che le era stato concesso di spostare il volume di una casa dalla zona franosa di Staulin a quella più stabile di Pecol, la “Logan” aveva chiesto di poter aumentare il volume del 50%, contrariamente a quanto previsto dalla determinazione del Comune di Cortina d’Ampezzo. Da qui il ricorso al Tar con richiesta di sospensiva.

«Per noi è una prima buona notizia, che speriamo sia di buon auspicio per la discussione del merito che avverrà prossimamente» conferma il Sindaco di Cortina Andrea Franceschi. «Non abbiamo nulla di personale contro la società “Logan”, anzi ci siamo impegnati per consentire a questa lo spostamento del volume da una zona ad alto rischio, ad una molto più sicura. Tuttavia la convenzione prevedeva chiaramente che non ci fossero aumenti di volume. I privati adesso hanno cambiato idea e hanno fatto ricorso contro la nostra delibera sul Piano Casa, pertanto siamo stati costretti a difenderci» precisa Franceschi.

«Per noi» aggiunge il Sindaco «non è preoccupante il caso specifico in sé, quanto piuttosto il fatto che in caso di esito negativo del procedimento verrebbe messa a rischio l’autonomia degli enti locali nella pianificazione del proprio territorio. La legge regionale sul Piano Casa» continua il primo cittadino «non tiene conto delle peculiarità dei singoli territori ed equipara lo sviluppo urbanistico della zona industriale di Mestre con quello di territori fragili come il territorio della montagna veneta. Proprio perché conosco la sensibilità del Presidente Zaia sui temi del dissesto idrogeologico, sono pertanto a chiedergli ufficialmente di modificare la delibera regionale sul Piano Casa, lasciando che la pianificazione urbanistica dei territori ad alto rischio ambientale e speculativo venga fatta da chi quei territori li conosce e li amministra, con l’obiettivo di tutelarli e preservarli per le generazioni future».

Conclude Franceschi: «sappiamo che in certe zone il rischio zero non potrà mai esistere, ma siamo anche consapevoli che con un’attenta gestione del territorio ed eliminando le imposizioni di cementificazione contenute nel Piano Casa regionale, potremo ridurre sensibilmente questi rischi. Noi sindaci non chiediamo molto alla Regione, vogliamo solo che abbia fiducia in noi e ci faccia lavorare ponendo gli interessi del territorio davanti a quelli di chi vorrebbe continuare a costruire ad ogni costo».


Francesco Giusto
Portavoce del Sindaco