LA GIUNTA CHIAMATA A DECIDERE SULLE CASETTE DEI GIOCHI IN GIARDINO
    

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LA GIUNTA CHIAMATA A DECIDERE SULLE CASETTE DEI GIOCHI IN GIARDINO

Associazione Comitato Civico Cortina

01/04/2011
Con quali criteri e a che titolo? Non è dato sapere. Anzi: un parere politico per l'estetica. Anche i sette nani avrebbero diritto a regole chiare e generali. Figuriamoci i cittadini
È passata in Consiglio comunale una curiosa variante al Regolamento Edilizio. L'articolo 19 parla delle attività edilizie libere o soggette a comunicazione preventiva.
Quelle soggette a comunicazione preventiva sono tipicamente quelle opere provvisorie e temporanee che è giusto segnalare al Comune affinché se ne abbia memoria ed evitare il rischio che diventino in qualche modo permanenti, magari attraverso condoni o altro.
Orbene, il senso della norma è chiaro: comunico al Comune che installo un gazebo in giardino in maniera che fra 20 anni non possa presentarmi allo stesso Comune e reclamare l'accorpamento alla casa del volume edilizio del gazebo.
Siccome questo inverno sono sorti problemi per le pubblicità da esporre davanti ad un albergo che erano in concorrenza con gli sponsor comunali, con la scusa di evitare Gardaland si è pensato di introdurre in questo Regolamento una sorta di Grande Fratello controllore "a buon senso".
Da ora in poi la Giunta - cioè un organo politico - dirà la sua su buona parte delle opere che prima erano solo da comunicare:
messa in sicurezza di edifici, mostre campionarie provvisorie ed esposizioni d'arte all'aperto, recinzioni provvisorie, bussole stagionali, tettoie provvisorie, gazebo e tensostrutture, chioschi stagionali, insegne pubblicitarie stagionali, cartellonistica pubblicitaria di cantiere, paletti e catenelle a delimitazione delle proprietà private, fioriere, casette per i giochi e altre strutture mobili di arredo del giardino. Per questi interventi occorre aspettare la risposta.
Restano fuori i cantieri, la manutenzione delle reti tecnologiche, il taglio alberi e siepi e le varianti in corso d'opera.
Non ci sono criteri validi per tutti: la scelta sarà ispirata dal buon senso.
È lampante quanto la norma sia illegittima per mancanza di presupposti; ma non vale neanche la pena starne a discutere perché non vale i soldi da spendere per il ricorso: la pena è l'ordine di rimozione (e successivamente eventualmente le sanzioni).
L'idea che irrita, è il fatto che il cittadino subisca questa prepotenza da parte di chi dovrebbe - attraverso princìpi, leggi, canoni, regolamenti e norme - assicurare a tutti regole di condotta conoscibili e trasparenti alle quali adeguarsi. Altrimenti il mondo diventa davvero il Far West che si vuole evitare, in balìa di prepotenti e di furbi.
Comitato Civico Cortina