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Codivilla: occorre sempre vigilare

Marina Menardi

01/04/2015
La questione del Codivilla-Putti continua a richiedere grande attenzione affinché sia garantita la sopravvivenza dell'ospedale a Cortina d'Ampezzo. Rientrato il pericolo dell'emendamento Pettenò, che voleva nuovamente un ritorno al pubblico (l'emendamento è stato rigettato del Consiglio regionale nei giorni scorsi), spunta ora una delibera della Giunta regionale di imminente approvazione che peggiorerà la qualità dei servizi del Codivilla-Putti.

L'allarme è stato lanciato sulle pagine del Corriere delle Alpi del 29 marzo dal vice presidente del consiglio regionale Matteo Toscani. «Si tratta di una delibera in attuazione della legge regionale dell'ottobre 2014 e dunque, essendo la legge già definita, il testo non verrà esaminato dalla quinta Commissione a palazzo Ferro-Fini e questo la rende dunque non migliorabile, come già accaduto in passate occasioni» ha dichiarato Toscani al Corriere delle Alpi.

Innanzitutto, il "punto di primo intervento" (PPI) previsto dalla scheda ospedaliera verrebbe
 declassato a tipo B: non consentirebbe cioè il ricovero di infortunati che arrivino in ambulanza, a seguito di determinati incidenti.

Questo significa che chi si dovesse rompere una gamba sulle piste da sci a Cortina non potrà essere curato al Codivilla, ma dovrà scendere fino a Belluno.

Nella scheda regionale che riguarda l'ospedale cortinese rimangono i 70 posti letto previsti (40 per ortopedia e traumatologia, 30 per recupero e riabilitazione funzionale), ma viene tolta la "vocazione extraregionale", senza la quale l'ospedale non potrebbe sopravvivere.

La bozza di delibera proroga il termine al 29/10/2017 (la data non coincide con i trenta mesi richiesti dalla Legge Reolon) ed invita la Ulss a procedere con gara pubblica per la messa in vendita dei posti letto. «I posti letto aggiuntivi per pazienti extra-regionali sono fondamentali, ma non vengono citati dalla disposizione. Non è possibile mantenere l'eccellenza della cura delle patologie ossee, che ha forte attrattiva per persone che arrivano da tutta Italia, se non ci sono i posti letto, peraltro senza costi per la Regione, in aggiunta ai settanta già previsti dalla scheda ospedaliera» ha spiegato Toscani.

La delibera al momento è sospesa.