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Hockey su ghiaccio: si chiude la stagione con il segno meno

Luca Zardini Lacedelli

01/03/2015

Un'altra stagione della Sportivi Ghiaccio, per quanto riguarda la sua prima squadra, passa agli archivi: il novantesimo anno, un traguardo ragguardevole che non verrà però ricordato per il risultato sportivo. Il campionato di serie A giunge alla sua 81a edizione ed il Cortina vi partecipa per la 67ma volta.

Campionato italiano nuovo, con nuove figure, freschi e decisi intenti nel risalire dal declino recente.

È la primavera dell'hockey nazionale: dopo un solo anno dalla nuova riforma dei campionati, a seguito della nomina di presidente della FISG Andrea Gios che subentra al bolzanino Bolognini alla guida della Federazione da 17 anni. Il neopresidente decide infatti di riunire un pool di esperti internazionali (ex giocatori ed allenatori) in quello che viene denominato dalla Federazione come progetto AGENDA 2022, nato per pianificare il futuro hockeistico italiano, con l'intento di migliorare tutto il movimento.

I primi passi importanti dettati dalla nuova presidenza sono quelli incentrati a dettare regole chiare e durature, di ridurre il numero di stranieri schierabili per ogni squadra (si decide a sorpresa di restringere a soli 4 giocatori tale provvedimento, già dal primo anno) e di allargare il numero delle partecipanti coinvolgendo quattro squadre della vecchia lega cadetta.

Anche la Sportivi Ghiaccio si presenta ai nastri di partenza con un nuovo presidente. Lorenzo Lacedelli inizia la sua avventura a capo della neo costituita SRL ampezzana confermando il blocco stranieri e sostituendo il partente allenatore Clayton Beddoes con il connazionale Christopher Oly Hicks.

Qualche defezione con conseguente aggiunta, la truppa biancoceleste si è presentata lo scorso 20 settembre senza ambizioni da primato, ma con sottointese velleità di disputare un campionato nelle parti alte del tabellone.
Digerito il boccone amaro del mancato arrivo del difensore italo/canadese David Urquhart e incassata la notizia del serio infortunio subìto dal giovane Andrea Baldo, tutto è pronto e le premesse ci sono.

La qualità sulla carta dei singoli giocatori è conosciuta, la neo guida tecnica pare essere adeguata, l'ambiente è fiducioso.

L'inizio di campionato degli ampezzani è positivo: 5 vittorie nella prime 7 giornate, ma quando il calendario diventa più impegnativo, la squadra comincia a faticare, denotando evidenti lacune di gioco e condizione. Il prosieguo della stagione regolare è disastroso, si arriva a metà dicembre con solo 4 vittorie nelle restanti 15 partite giocate.

Giustificazione legittima di tali scarsi risultati è la serie interminabile di infortuni che affligge la squadra.
Un mese buono senza l'apporto imprescindibile di Stanislav Gron, diverse giornate senza Ryan Dingle, Adami, Zandonella, Wunderer ...e come se non bastasse Andrea Moser coinvolto in un incidente conclude la stagione in anticipo.

Prima delle festività la dirigenza prende in mano la situazione, redarguendo allenatore e squadra per dare una sferzata al preoccupante momento negativo.

L'esito positivo di tale presa di posizione dura l'illusione di un incontro, e successivamente i risultati altalenanti tornano a perdurare dimostrando come, anche nella seconda fase del campionato, dove il Cortina si trova a competere con le seconde sei della classifica generale, le difficoltà vadano oltre la mancanza di un roster completo.
Solo 6 vittorie in 16 incontri, il triste bottino che comunque non preclude le speranze ampezzane di arrivare alla fase dei play-off.

Il disastro si completa proprio nello spareggio febbraiolo contro la matricola Appiano. Si gioca l'accesso ai quarti, alla meglio delle tre partite (best of three), e si parte con il favore del campo a casa dei Pirati lungo la strada del vino in Alto Adige. Persa gara 1 in terra atesina ci si attende una veemente reazione di orgoglio da parte della squadra cortinese nel ritorno dell'Olimpico.

L'attesa risulta vana: i biancocelesti il 16 febbraio scorso nella sfida più importante del campionato, nella partita che poteva salvare una stagione e forse nascondere i tanti problemi, deludono nuovamente e definitivamente un pubblico che anche in virtù degli scarsi spettacoli si è intiepidito drasticamente.

Il Cortina finisce il suo campionato senza raggiungere il traguardo minimo dei play off (quarti di finale), risultato negativo raggiunto solo altre due volte dal ritorno in serie A nel 2003.

Preparazione sbagliata, acquisti errati, guida tecnica non idonea, sfortuna, infortuni, mentalità smarrita, scarse motivazioni... uno di questi fattori o più probabilmente il concatenarsi di ognuno di essi ha portato all'inconfutabile fallimento stagionale.

Si ripartirà valutando con attenzione gli errori commessi, trattando il mercato in uscita prima, e poi cercando di rinforzare e dare nuova linfa a tutti i reparti, consapevoli che le risorse economiche potrebbero drasticamente ridursi.

Si tornerà sul ghiaccio a settembre senza il capitano di lungo corso, bandiera del Cortina dei successi degli ultimi 10 anni, trait d'union tra Ampezzo e Cadore, simbolo dello sport bellunese. Giorgio De Bettin, 42 anni, appende i pattini al chiodo dopo 807 partite in serie A , 2 Scudetti , 3 Coppe Italia, 1 Supercoppa, 8 Mondiali e un'Olimpiade con la nazionale. Il numero 9 cadorino non indosserà più l'amata maglia biancoceleste, non lotterà più nelle arene, ghiacciate d'Italia, per lui è già pronto un posto dietro le quinte in veste di direttore sportivo e coordinatore del settore giovanile.

La rivincita del sodalizio ampezzano inizierà anche da qui.