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Candidatura ai mondiali di sci 2021: il 12 aprile deciderà la cittadinanza

Marina Menardi

01/03/2015

Il Consiglio comunale del 26 febbraio ha approvato l'indizione del referendum sulla candidatura ai Mondiali di sci del 2021, recependo così la richiesta sottoscritta da 400 cittadini e consegnata nelle scorse settimane nelle mani della Segretaria comunale Luisa Musso. Come previsto dallo Statuto comunale, il Consiglio comunale ha preso atto della richiesta e ha approvato la consultazione popolare, fissando già la data: domenica 12 aprile.

"Sei favorevole alla candidatura di Cortina d'Ampezzo ai Campionati del Mondo di Sci Alpino 2021?": questo il quesito a cui saranno sottoposti i cittadini di Cortina ai seggi, dove, nel segreto dell'urna, saranno liberi di esprimersi con il "sì" o con il "no".

«Penso che il referendum ci abbia fatto perdere tempo e abbia indebolito la candidatura» ha detto in aula il sindaco Andrea Franceschi, assente il 29 settembre 2014, quando il Consiglio comunale votò la delibera per la ricandidatura di Cortina d'Ampezzo ai campionati mondiali di sci alpino per il 2021, rifiutando in quella sede l'indizione di un referendum consultivo, come richiesto dal consigliere di minoranza Gianpietro Ghedina e dal Comitato Civico Cortina. «Credevo che il referendum creasse tensioni e divisioni, ma non si possono ignorare le 400 firme pervenute. Mi impegnerò a far vincere il sì. Non è lineare la dichiarazione del Comitato promotore, che non si dichiara né pro, né contro - ha continuato Franceschi -. Chi ha firmato significa che non condivide quanto deciso dall'Amministrazione».

Un referendum che avrà un peso non solo a livello locale, ma anche internazionale. «Se si esce indeboliti, lasciamo perdere. Se ci sarà una bella risposta con il voto favorevole, allora ci presenteremo rafforzati anche nei confronti della Fis».

Posticipata dopo l'esito referendario anche la costituzione del Comitato per la candidatura, al cui interno ci saranno la Provincia, la Regione e una rappresentanza del Governo.

In piena sintonia con il Sindaco è Stefano Ghezze, capogruppo di minoranza: «Ritengo che il referendum ora possa indebolire la candidatura. Credo che dovesse essere fatto prima. Al di là di questo, è giusto dare spazio ai cittadini che lo hanno richiesto. Voto a favore e mi impegnerò per il sì».

Ancora una volta, unica voce fuori dal coro Gianpietro Ghedina, dai banchi della minoranza: «Apprendo con gioia che oggi si delibera per il referendum, e mi auguro che si vada in tanti a votare. Ad una mia richiesta, e a quella del Comitato Civico nel settembre scorso di indire il referendum, mi fu dato dell'irresponsabile dall'ex Sindaco Facente Funzioni Enrico Pompanin. Chissà se ora il vice Sindaco ritenga degli irresponsabili anche i 400 cittadini firmatari. Quando un'Amministrazione Comunale viene messa con le spalle al muro dai suoi cittadini non è mai una buona cosa. Ed è proprio questo che è accaduto, visto che a settembre 2014 la poca lungimiranza e l'incapacità di condivisione e di ascolto del Vice sindaco Pompanin prevalse sulla richiesta definita "da irresponsabili" di coloro che richiedevano il Referendum. Il non aver capito che dopo l'ennesima bocciatura - la quarta - bisognava fare una riflessione e bisognava coinvolgere la cittadinanza per capire se era il caso di andare ancora avanti, è stato un grosso sbaglio. Quel Consiglio comunale aperto di settembre 2014 è stato solamente una farsa e oggi ne abbiamo la riprova.

Il Referendum era sentito ed andava gestito dall'Amministrazione Comunale da protagonista e non subirlo come ora. Il distacco ormai incolmabile tra i cittadini e i loro Amministratori è purtroppo un dato di fatto. L'Amministrazione è distante dal paese, non lo sente e non lo ascolta. Da parte mia credo che questo evento debba volerlo tutto il paese o almeno una sua maggioranza e quindi ben venga il Referendum. Il mio voto sarà un voto per il sì, anche se molte delle ragioni e delle preoccupazioni del no le comprendo. È indispensabile gestire il presente senza rimandare ad una "lotteria" 2013/2015/2017/2019/20 21 il destino del nostro paese. Mondiali sì, ma non deleghiamo tutto il nostro futuro a questo tipo di eventi».

Il vice sindaco Pompanin ha voluto chiarire che a settembre era contrario al referendum perché «avrebbe indebolito la candidatura. E questo comunque ci ha indebolito ora. Ormai le firme sono state raccolte, e a questo punto è il male minore. Il Comitato Civico ancora non si è espresso sul sì o sul no, mi sembra una cosa strana».