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ALBERGHI DISMESSI - UN PESANTE GRATTACAPO PER MOLTI COMUNI

Sisto Menardi

01/03/2011
La precedente Amministrazione comunale ampezzana aveva trovato una soluzione per "riciclare" un elenco di otto vecchi alberghi dismessi, attraverso i Programmi Integrati di Riqualificazione Urbanistica, Edilizia e Ambientale, detti Piruea.
All'Amministrazione attuale i Piruea preparati da quella precedente non sono assolutamente piaciuti, e ha quindi modificato i parametri per avvantaggiare ancora di più la Comunità, creando però incertezza.
Oggi a Cortina d'Ampezzo c'è chi darebbe un occhio per ottenere di riciclare il proprio albergo dismesso attraverso un Piruea, ma c'è anche chi ha sempre rinunciato a questa possibilità - perché prevede di dare una parte dell'immobile in pasto alla speculazione e cederne un'altra parte al Comune - e sarebbe disposto a vincolare tutto l'ex albergo per poter ricavare abitazioni principali per figli e nipoti.
Ai cittadini südtirolesi anni fa venne concesso di ampliare le loro case private per ricavarne alberghi, in cambio dell'impegno di gestirli con continuità per almeno venti anni.
Oggi alcuni di questi albergatori si trovano, per motivi di età o perché i loro figli hanno deciso di non proseguire l'attività di famiglia, a voler cessare l'attività, però c'è la ulteriore condizione, a suo tempo stabilita ed accettata: di abbattere la cubatura aggiunta ripristinando così l'abitazione privata originaria.
Stanno già arrivando domande di deroga alle condizioni suddette, volte a consentire di trasformare l'intera cubatura in unità abitative, evitando anche di vedere ridotti in macerie gli investimenti e il lavoro di una intera vita. Il potente Hgv (l'associazione locale degli albergatori e ristoratori), propone di far versare dall'albergatore un contributo ai Comuni per evitare la demolizione delle porzioni di fabbricato aggiunte, qualora si impegnasse a ricavare alloggi convenzionati (destinati cioè esclusivamente a famiglie residenti) di tutto l'immobile, affermando che «non si può più parlare di speculazione quando il proprietario ha aspettato per venti anni».
«Pagare non basta», ribatte il Consiglio Provinciale di Bolzano, mostrando però apertura verso una soluzione alternativa per evitare la demolizione. Le decisioni finali spetteranno ai singoli Consigli comunali, consci da una parte della buona opportunità di sviluppo offerta in termini di incremento di abitanti e, dall'altra parte, delle enormi responsabilità che ricadranno su di loro, anche per l'aggravio di dover fornire con puntualità i vari servizi urbani comunali.
In Austria, nella cancelleria del Comune di Nassereith giace inevasa da più di tre anni, la pratica con la richiesta di modifica di destinazione di un albergo dismesso in località Fernpass. Il punto è giunto più volte all'ordine del giorno del Consiglio comunale, ma finora ogni decisione è stata sempre rimandata.
Il richiedente ha chiesto di destinare quel fabbricato a "Bordell", creando inizialmente un problema urbanistico, non essendo la località "in zona produttiva"; in seguito ci sono state difficoltà legate alla autorizzazione per gli scarichi fognari. Ora la questione è bloccata non sul merito, ma sulla modalità di votazione in Consiglio comunale: dovrà essere palese o segreta?