Quasi 3.000 metri cubi di appartamenti nel Palazzo delle Poste
    

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Quasi 3.000 metri cubi di appartamenti nel Palazzo delle Poste

Associazione Comitato Civico Cortina

01/09/2014
Almeno fino a ieri, la linea politica dell'attuale Amministrazione comunale vantava un assoluto riogore sul fronte dei cambi di destinazione, soprattutto, poi, se riferiti al "residenziale".

Si sapeva che la sola richiesta avrebbe scatenato battaglie legali da parte del Comune. Battaglie molto spesso vinte e di cui anche noi abbiamo dato conto, e merito. Ricordiamo quanto è stata sbandierata la causa del famoso cambio di destinazione dell'apiario! A nostro avviso, almeno fino a ieri, si sono tamponati gli spifferi.

Il cambio di destinazione dell'ex centrale telefonica è una decisione importante, che potrà cambiare lo scenario delle concessioni edilizie (anche se - ovviamente - l'Amministrazione ha tutto l'interesse a negare che ciò avvenga).
Il Consiglio comunale poteva legittimamente dire SÌ oppure NO alla richiesta di cambio di destinazione della centrale telefonica in appartamenti
(per quasi 3.000 metri cubi).

Ha detto di sì.
Magari il "no" poteva costare un ricorso, ma non sarebbe stato il primo, giusto? Anzi, fino a ieri ci si vantava di resistere a quella che veniva chiamata
"speculazione".

Bravi i tecnici che hanno studiato l'operazione. Non saremo certo noi a biasimarli, anzi! Alla nostra Amministrazione, adesso, chiediamo però coerenza politica.
Basta vincoli sui cambi di destinazione dei toulà; basta essere esosi con i Piruea; basta blocchi assoluti sul Piano Casa.

Chiediamo: è giusto fare pagare i Piruea, magari alla Parrocchia perché non può ripristinare un albergo, o magari ai privati cittadini che non sanno più che farsene di una stazione funiviaria dismessa?

La decisione passata in Consiglio comunale sarà studiata bene da chi ha interessi edilizi.
In prima linea ci può essere la Ulss, interessata per l'edificio del Distretto di via Cesare Battisti. E che dire del Putti, un immenso patrimonio immobiliare, nel caso, tra l'altro non contrastato dal Comune, che l'ospedale diventi una struttura privata accreditata? Le dotazioni della centrale telefonica sono state spostate dal Centro civico alla partenza della Funivia Faloria (tre anni fa era stata anche cambiata la scheda normativa della partenza) e poi, svuotati i locali, si è chiesto il cambio di destinazione perché nel sito ex Telve non c'è più il servizio.

Allo stesso modo potrà fare - a nostro avviso - la Ulss: spostare tutto in altro sito (anche non a Cortina, perché rientra nella propria discrezionalità come fornire i servizi sanitari) e, quando lo avrà fatto, potrà presentarsi in Comune e chiedere il condominio avvalendosi del precedente.

Ma allo stesso modo - seppure in astratto e non in base ai regolamenti vigenti - dal punto di vista concettuale, se dismetto una stalla o una attività artigianale perché non esistono gli standard, come farà il Comune a negarmi il cambio di destinazione? Mi lascia i muri vuoti? Non è possibile, in quanto proprio oggi lo stesso Comune ammette che è "pubblico interesse … evitare la permanenza di volumetrie inutilizzate …

" CARA AMMINISTRAZIONE COMUNALE, non lamentarti se ti arriveranno tante richieste di cambio di destinazione; non lamentarti con noi perché diciamo queste cose: purtroppo gli atti pubblici parlano da soli e chi ha interesse è in grado di leggerliinterpretarli utilizzarli. Il cittadino comune potrebbe invece non essere completamente informato, ma è comunque corretto avvisarlo.

Si sapeva che la sola richiesta avrebbe scatenato battaglie legali da parte del Comune. Battaglie molto spesso vinte e di cui anche noi abbiamo dato conto, e merito. Ricordiamo quanto è stata sbandierata la causa del famoso cambio di destinazione dell'apiario! A nostro avviso, almeno fino a ieri, si sono tamponati gli spifferi.