Torna in campo il Comitato Civico per la Salute del CIttadino di Cortina
    

Ricerca avanzata

Tutte queste parole:
Frase esatta:
    
logo

Ricerca sul sito

Ricerca normale (una di queste parole):
Tutte queste parole:
Frase esatta:

Torna in campo il Comitato Civico per la Salute del CIttadino di Cortina

Patrizia Serra

01/08/2014
«Non c'è molto tempo e bisogna attivarsi subito. I cittadini devono sapere che cosa succede, perché tutti insieme possiamo fare pressione sulla Regione per far cambiare le sorti del Codivilla-Putti. Le amministrazioni comunali possono dire ciò che vogliono, ma non hanno nessuna voce in capitolo in tema di sanità, tutto passa dalla Regione ed è lì che dobbiamo agire». È combattiva e determinata come sempre Sandra Scarpa Ghedina, presidente del Comitato Civico per la salute del Cittadino di Cortina, che dopo 24 anni di battaglie portò nel 2003 alla sperimentazione pubblico-privata del nosocomio cortinese, garantendone così il mantenimento in vita.

STORIA DEL COMITATO CIVICO PER LA SALUTE

Il Comitato Civico per la salute del cittadino di Cortina nacque nel 1979, anno della Riforma Sanitaria in Italia e anno cruciale per l'assistenza medica a Cortina.

Tanto per iniziare, nel 1979 chiuse la clinica Crignes. Fino a quel momento le voci su una possibile chiusura della clinica privata erano passate inosservate perché si pensava o che non sarebbe mai successo o che sarebbe stata rimpiazzata. Quindi Cortina, da un passato nel quale si "temeva" che potesse diventare un centro di cura vista le presenza di numerosi presìdi sanitari quali Istituti Elioterapici Codivilla-Putti, Villa Blu, Clinica Crignes e Cademai, si ritrovò con il solo Istituto Codivilla-Putti, specializzato in ortopedia e nelle cure per la Tbc ossea e l'osteomielite. Nello stesso anno, sempre per effetto della Riforma Sanitaria nazionale, si registrò anche la cessione alla Regione Veneto del Codivilla-Putti e dei suoi 400 posti letto, fino a quel momento di proprietà degli Istituti Ortopedici Rizzoli di Bologna. Se oggi si parla di tagli alla sanità, anche all'epoca la situazione non era rosea e la mancanza di risorse economiche, come anche di una precisa volontà di salvare il Codivilla-Putti, iniziò a comportare un rapido declino della struttura e delle prestazioni erogate. Il Comitato Civico per la salute condusse tante battaglie per chiedere l'apertura di un reparto di medicina generale.

INTERLOCUTORI ISTITUZIONALI SORDI

Gli interlocutori istituzionali dell'epoca, con le dovute eccezioni, si distinsero per la scarsa lungimiranza e a volte per l'aperta opposizione ai programmi del Comitato, la cui storia è ricca di aneddoti a volte involontariamente divertenti. Come quella volta a Belluno, nel 1981, in occasione di una riunione col Prefetto, alla quale partecipano rappresentanti della Usl, del Comitato e del Comune di Cortina. Il Prefetto esprime al Comitato la propria stima e approvazione per le iniziative e gli scopi che si era prefisso ma "alle parole di elogio il consigliere comunale si sente in dovere di esprimere il suo dissenso, affermando che se un comitato civico deve esserci, questo deve avere quale scopo l'ottenimento di una super-strada, risolvendo così sia il problema del pronto soccorso che tanti altri problemi inerenti all'attività turistica di Cortina. Come se non bastasse egli afferma che essendo Cortina un centro sportivo, i suoi ospiti sono certamente in perfetta forma fisica e, qualora non lo siano, sarà bene che si facciano una visita medica prima di approdare nelle nostre valli" (tratto da "Storia di un Comitato Civico", 1986).

Con interlocutori del genere, la vita del Comitato non era certo facile, ma i suoi componenti, presieduti appunto da Sandra Scarpa Ghedina, si attivarono per smuovere le acque e sensibilizzare l'opinione pubblica.

Fu così che arrivarono al tesseramento di oltre 5.000 persone, regolarmente registrate presso il notaio. Una massa che iniziò a fare effetto a Venezia, se non altro per il bacino di voti che costituiva. O come quella volta che invitarono le migliaia di ex ammalati curati al Putti per le infezioni ossee a scrivere la propria storia al ministro per la Salute a Roma e all'assessore alla Sanità della regione Veneto. In tempi nei quali non esisteva la posta elettronica si può immaginare quale mole di carta investì i rispettivi uffici.

Dopo alterne vicende, caratterizzate dalle promesse disattese degli assessori regionali e dal sostegno di facciata di tutti i partiti politici, che non si traduceva mai in sostegno concreto, si arrivò nel 1985 all'inaugurazione della Sezione di Medicina Generale al Codivilla, con solo sei posti letto, ma con tutto il personale medico presente. Erano passati quasi sei anni dalla costituzione del Comitato per la salute e questa fu la prima vittoria, che col tempo si rivelò però aleatoria, in quanto ricominciò il declino del Codivilla-Putti. L'attività del Comitato continuò sino al 2003, quando con l'interessamento del ministro per la Salute si aprì la collaborazione con un socio privato dando il via alla sperimentazione pubblico-privata, con il 51% in mano alla Usl di Belluno e il 49% al socio privato. Iniziati a vedere i primi miglioramenti nella struttura e nelle prestazioni erogate, il Comitato per la Salute si autosospese, continuando a monitorare l'attività dell'ospedale.

Adesso il Comitato Civico per la salute del Cittadino di Cortina ha trovato il suo naturale alleato nel Comitato Civico Cortina, editore di Voci di Cortina. Per entrambi lo scopo è la salvaguardia degli interessi dei cittadini e uniti possono perseguire meglio gli obiettivi che si sono prefissati, primo fra tutti la non chiusura dell'ospedale Codivilla-Putti.