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Sandra Scarpa Ghedina: sono i politici che vogliono uccidere il Codivilla

Marina Menardi

01/08/2014
«Non è la politica, ma i politici attuali che vogliono uccidere il Codivilla». Interviene anche Sandra Scarpa Ghedina nella questione del Codivilla-Putti, sollevata dal consigliere regionale del Pd Sergio Reolon nell'incontro di venerdì 11 luglio dal titolo "Chi vuole uccidere il Codivilla?"

La signora Scarpa Ghedina è presidente del Comitato Civico per la Salute del Cittadino e segue le sorti dell'ospedale fin dal 1979, anno della riforma sanitaria in base alla quale tutti gli ospedali dovevano diventare regionali. Già allora erano nell'aria i primi cenni di rischio chiusura del Codivilla Putti.

«La soluzione per salvare l'ospedale arrivò nel 2003 con la decisione di dare inizio alla gestione pubblico-privata: in breve tempo le cose cominciarono a migliorare e i risultati sono evidenti. Questa si è rivelata l'unica strada per mantenere l'ospedale sul nostro territorio».

Il Consiglio regionale del Veneto, invece, approvò l'anno scorso un emendamento legato alla finanziaria del 2013, in cui si chiedeva la cessazione della società mista e il ritorno dell'ospedale cortinese alla gestione totalmente pubblica; successivamente, la Giunta regionale ha deliberato di mettere in gara i 70 posti letto del Codivilla per una gestione totalmente privata.

«La politica serve a gestire le necessità vere, quelle dei cittadini, in base ai loro bisogni, e non si può fare senza di essa. Ma in questo caso sono i politici attuali che si comportano spinti da interessi personali, perdendo di vista le necessità vere, con decisioni contraddittorie che mettono a rischio il nostro ospedale» sostiene la Scarpa.

Non manca una frecciata contro l'Amministrazione comunale di Cortina, che si è da sempre dichiarata favorevole ad un ritorno alla gestione pubblica dell'ospedale cortinese. «Il Comune ha sempre vogato contro la gestione mista, dando corda al comitato dei contrari, senza rendersi conto che in questo modo si rischia di perdere un patrimonio preziosissimo che Cortina possiede dall'inizio del secolo scorso. È dal 1979 che il nostro Comitato si batte per tenere il Codivilla attivo, e ora il Comune e questo nuovo comitato, costituito da ex dipendenti, invece, remano contro».

Durante la riunione dell'11 luglio, Reolon si era dichiarato stupìto che a Cortina non si fosse mosso nessuno in difesa del Codivilla Putti, ma la signora Scarpa ci tiene a far sapere di essersi mossa in prima persona, nel maggio dello scorso anno, inviando una lettera al Presidente della Regione Luca Zaia, il quale aveva prontamente risposto e fissato un appuntamento tra la Scarpa Ghedina e l'assessore alla Sanità Luca Coletto.

«Durante l'incontro con l'assessore Coletto ci avevano promesso che non sarebbe stato toccato niente al Codivilla, ma invece non è così. La gente si sente frustrata: ha un muro di gomma davanti».