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Miraglia (GIOMI): La politica vuole uccidere il Codivilla Putti

Marina Menardi

01/08/2014
«La politica vuole uccidere il Codivilla Putti, ma noi non ce ne andiamo: per un ospedale tutto pubblico o tutto privato non ci sono ancora gli strumenti legislativi, e noi agiamo nel rispetto della legge». Vogliono difendere il loro operato i due rappresentanti della Giomi Spa, l'azienda privata partner della società Codivilla-Putti Spa, Emmanuel e Massimo Miraglia, intervenuti all'incontro organizzato da Sergio Reolon.

«Quando siamo arrivati al Codivilla, nel 2003», ha spiegato Emmanuel Miraglia, presidente della Giomi, «l'ospedale perdeva 5 milioni di euro. Dopo il primo anno eravamo già in pareggio, e in oltre dieci anni abbiamo versato alla Ulss 5 milioni di affitti, oltre a non costare nulla alla collettività.

La Giomi ha in Italia oltre 1000 posti letto nel campo dell'ortopedia italiana. Siamo arrivati a Cortina per risanare e conservare l'attività di osteomielite. Ma ci siamo trovati subito dei nemici, anche all'interno dell'ospedale». Miraglia si riferisce all'inchiesta sui rimborsi delle prestazioni su alcuni medici e dirigenti del nosocomio cortinese, che dopo tre anni di indagini, si è risolta con il proscioglimento.

Ma il tentativo di «uccidere» il Codivilla si riscontra anche in altri casi.
«Sull'attuazione del nostro programma ci è stato sempre detto di no. I soldi ricavati dalla vendita del Putti (7 milioni e 750 mila euro, ndr) destinati alla ristrutturazione del Codivilla, non li abbiamo mai visti. Li hanno messi da qualche altra parte. Hanno abbassato la tariffa per la cura dell'osteomielite, che è la nostra specialità, non riconoscendo l'eccellenza dell'ospedale».

«Ora mettono in vendita i 70 posti letto», ha continuato, «ma non si vendono 70 letti come fossero automobili: queste persone devono essere sbugiardate».

Massimo Miraglia, amministratore delegato del Codivilla-Putti Spa, ha portato alcuni dati per dare un'idea della produttività dell'azienda ospedaliera che riportiamo nella tabella a fianco. «Il bilancio ora è in perdita -
ha spiegato Massimo Miraglia - ma la qualità costa. E se mi togli il tariffario dell'osteomielite, pari all'82% dei ricoveri, mi ritrovo con 500 mila euro di fatturato in meno».


I DATI SULL'ATTIVITÀ DEL CODIVILLA-PUTTI FORNITI DA MASSIMO MIRAGLIA


• Dal 2003 al 2013 i ricoveri sono passati da 1600 a 3000;
• le cure per infezioni ossee da 900 a 1900;
• nel 2013 sono state fatte 400 protesi;
• indicatore di qualità: 82%;
• peso medio anno 2003: 1,16; anno 2013: 1,48; media veneta: 1,18
• servizi aggiuntivi oltre all'attività ortopedica:
- risonanza magnetica, con 2000 esami, di cui il 12% fuori Regione
- riabilitazione cardiologica, diventata un riferimento per gli operati al cuore artificiale.
• Un cardiologo è sempre presente nell'ospedale.
• Il personale è salito dai 118 del 2003 ai 153 del 2013