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FONDAMENTALE CONDIVIDERE CON LA POPOLAZIONE LOCALE LA DECISIONE DI ORGANIZZARE I GRANDI EVENTI SPORTIVI

Associazione Comitato Civico Cortina

29/09/2014
Per la ricandidatura di Cortina d’Ampezzo ai Mondiali 2021, la quinta, è importante affidarsi al rispetto dei migliori standard internazionali. E tra le migliori prassi – suggerite ad esempio dall’Agenda 21 dell’ONU - emerge quella di condividere con la popolazione locale la decisione di organizzare i grandi eventi sportivi.
 
Le grandi manifestazioni sportive muovono interessi significativi e impattano per decenni sullo sviluppo economico e sociale di una cittadina.
 
La stessa Amministrazione comunale ha dichiarato il 17 settembre con il vice sindaco Pompanin: «Siamo favorevoli alla candidatura di Cortina ai Mondiali, ma solo se sarà tutta Cortina a volerlo».

Lo strumento adeguato per rispettare queste intenzioni è il “referendum consultivo”. Le altre strade sono scorciatoie e si prestano ad essere facilmente screditate. Senza il referendum non si potrà dimostrare di avere tutta la popolazione a sostegno dell'evento.

La città nordica di Oslo ha presentato la propria candidatura alle Olimpiadi invernali del 2022 solo dopo un referendum nel quale il 52% di cittadini ha votato a favore. Per lo stesso evento, sia Monaco di Baviera-Garmisch, sia St. Moritz hanno sentito la popolazione, con esito negativo per la proposta.

Si ricordano poi i referendum nella vicina Val Gardena nel 1991 proprio per una candidatura ai Mondiali di sci del 1997, in Valle d’Aosta nel 1992 (Olimpiadi Invernali del 1998), ad Innsbruck nel 1997 o nel Bernese nel 2002. Nel 1972, a Denver, le Olimpiadi invernali già assegnate saltarono per un referendum tra la popolazione che ebbe esito negativo; furono poi assegnate a Innsbruck.

L’abbondanza della  casistica testimonia che l’argomento è molto delicato e va trattato con serietà. Inoltre, l’appoggio della popolazione va conquistato con l’informazione, la trasparenza, i buoni progetti.

Il Comitato Civico Cortina invita con forza il Consiglio comunale a votare l’indizione di un Referendum consultivo; secondo il Regolamento comunale, entro fine novembre 2014 (cioè al massimo 60 giorni) si avrebbe una risposta certa da parte dei cittadini e una forte condivisione da spendere sui tavoli internazionali. Non c’è alcuna perdita di tempo.


Altrimenti, l’iter di raccolta delle firme da parte della popolazione richiederà tempi più lunghi, ma anche in questo caso, dopo 10 anni di tentativi non saranno certo pochi giorni a cambiare le carte in tavola.



Associazione Comitato Civico Cortina
Il presidente
Marina Menardi