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La Notte Rosa si trasferisce dalla Romagna a Cortina, ma il Consorzio e Il Comune non danno l'appoggio

Redazione

01/04/2014
La Notte Rosa si è trasferita per tre giorni dalla Riviera romagnola alle Dolomiti di Cortina d'Ampezzo. Da venerdì 28 marzo fino a domenica 30, le piste e i locali di Cortina d'Ampezzo sono stati impegnati in una tre giorni ricca di appuntamenti e manifestazioni legate non solo allo sci, ma anche a eventi legati alla promozione del turismo romagnolo in terra dolomitica, sponsorizzando tra i locali i colori e i sapori della Romagna.

Organizzata dallo Sci Club Rimini, la Notte Rosa va in Montagna ha replicato l'iniziativa inaugurata nel 2013 a Folgaria, in Trentino. «Quest'anno, per la seconda edizione, in accordo con il Comune e la Provincia di Rimini, abbiamo voluto replicare portando l'evento nella Regina delle Dolomiti» ha spiegato l'avvocato Filippo Andreini, vice presidente dello Sci Club Rimini». «In tutto a Cortina per questi tre giorni si sono iscritte 700 persone dalla Romagna: 400 provenienti da Rimini, oltre a 300 provenienti dalle vicine località di Coriano, Cesena, Forlì e San Marino, in occasione della terza gara del campionato interprovinciale romagnolo tra sci club».

La gara ha avuto luogo sabato 29 marzo alle 9.30 in Faloria, per proseguire poi con un incontro di tipo eno-gastronomico con prodotti tipici della Romagna. La festa presso il rifugio Faloria era aperta a tutti. «La nostra intenzione era di portare l'evento in piazza a Cortina, ma il Comune non ce lo ha permesso, e così, in accordo con l'amministratore delegato di Cortina Cube, Enrico Ghezze, abbiamo pensato di farlo sulla terrazza del rifugio Faloria» ha spiegato Andreini.

Apripista d'eccezione alla gara interprovinciale tra sci club il grande campione di Slalom Gigante Max Blardone. Presente all'evento anche il sindaco di Rimini. Per il venerdì sera la Notte Rosa va in Montagna prevedeva una ciaspolata presso il rifugio Col Gallina sui sentieri della Grande Guerra; venerdì e sabato sera festa per tutti alla discoteca Bilbò, nel centro di Cortina.

«Abbiamo riempito dieci alberghi di Cortina con questo evento, e ringrazio soprattutto Gherardo Manaigo e Giovanni Menardi, dell'Associazione Albergatori, per averci aiutato molto a sistemarci tutti. Abbiamo avuto una risposta bellissima dai privati: dagli albergatori, ai gestori dei rifugi, alla Scuola Sci Azzurra, che ci ha dato assistenza nell'organizzazione della gara. Siamo invece stati accolti con freddezza dall'Amministrazione comunale e dal Consorzio di promozione turistica, che purtroppo non ci ha dato il patrocinio e l'appoggio nell'organizzazione della tre giorni - ha spiegato Andreini. - Sono venuto in agosto a parlare con l'assessore al Turismo Ghedina e con il presidente del Consorzio Illing e la direttrice Cinzia Confortola, ma la nostra proposta non è stata accolta, in quanto il target della nostra festa non è stato considerato compatibile con il livello del turismo che frequenta Cortina». Affermazioni che hanno creato non poco scompiglio tra diversi operatori del settore turistico di Cortina.


CINZIA CONFORTOLA, DIRETTRICE DEL CONSORZIO: «IL NOSTRO NON È STATO UN GIUDIZIO DI VALORE»

«Ad Agosto abbiamo ricevuto la richiesta dello Sci Club Rimini per organizzare la manifestazione "La Notte Rosa va in montagna" accompagnata dalle gare dello sci club dell'Emilia Romagna.

Abbiamo appurato che precedentemente Rimini aveva definito un rapporto di collaborazione con l'amministrazione comunale di San Vito e il Consorzio di Promozione Turistica Alto Cadore, i quali si erano impegnati a dare a Rimini l'opportunità della propria promozione sulle Dolomiti sanvitesi in cambio di azioni promozionali svolte da loro a Rimini. Per questo motivo, dopo l'incontro con Associazione Albergatori, CT e il rappresentante dello sci club di Rimini, abbiamo dato la nostra disponibilità ad ospitare le gare, lasciando a San Vito gli eventi collaterali.

A metà febbraio il Consorzio Alto Cadore ci comunicava che non era intenzione degli organizzatori fare il Piadina Party a San Vito, ribadendo tuttavia il fatto che restavano inalterati i rapporti San Vito / Rimini di partnership in termini di azioni promozionali. Quindi arrivava la richiesta da parte dello sci club di avere uno spazio in centro per il Piadina Party e per attività di promozione della Riviera. Di questo si è parlato e non di Notte Rosa.

Non essendo di nostra competenza la gestione degli spazi pubblici, suggerivamo di far convergere tutte le attività, compreso il Piadina party presso il Rifugio Faloria, dando l'assistenza richiesta. Il nostro non è stato un giudizio di valore, ma semplicemente l'esigenza di rispettare quanto concordato a settembre con lo stesso vice presidente dello sci club di Rimini. Inoltre, abbiamo mantenuto l'impegno con San Vito per ovvi rapporti di rispetto e buon vicinato, e non siamo subentrati ad un loro pre-esistente rapporto con Rimini».