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Cortina 2019: a due mesi dal voto si tirano le somme

Alice Gaspari

01/04/2014
Il paese sta attraversando un momento di incredibile staticità; tutto pare ruotare esclusivamente attorno alla candidatura ai Mondiali di Sci Cortina 2019.L'epicentro della conca d'Ampezzo oggi è di fatto l'ufficio di Enrico Valle, presidente del comitato per la candidatura, e il programma dell'Amministrazione pare ridotto a un solo punto: l'assegnazione dei Campionati Mondiali il 5 giugno a Barcellona.Questo ci aiuta a capire perché, nelle recenti polemiche sulla costruzione della strada che dovrà bypassare l'abitato di Gilardon, sia proprio Valle a dover rispondere, chiamato in causa dai cittadini come fosse l'interlocutore istituzionale cui far riferimento.

Enrico Valle, una bella responsabilità per lei!

La strada dovrebbe essere costruita indipendentemente dai mondiali; è percorsa da mezzi anche di grossa portata e il pericolo è aumentato con la costruzione delle case in diritto di superficie; ci sono molte famiglie, bambini. Poi la Federazione Internazionale, in proporzione, tiene di più alla strada che alle piste.

Il compito che vorremmo svolgere oggi, come abbiamo fatto in occasione delle precedenti candidature, sarebbe quello di dar conto del dossier consegnato in maniera definitiva alla FIS, dossier che il Comitato ha deciso di non rendere pubblico. Perché non si vuol dare trasparenza a quest'atto, al quale il destino di Cortina pare essere appeso?

Il dossier non è disponibile perché contiene risposte a delle domande precise che ci fa la FIS, domande sugli investimenti, sulle strutture, sull'organizzazione, cose sulle quali bisogna essere seri, perché la serietà in queste operazioni è la prima cosa. Può essere pubblicato eventualmente solo una volta ottenuti i mondiali e, se lo si pubblica prima, alla Federazione non sta bene; lo so perché ne faccio parte dal 1978. In questa fase è la FIS che decide se e a chi divulgarlo.

Ma le cose che vengono promesse alla Fis interessano il Paese, riguardano le infrastrutture, le opere pubbliche, quindi i soldi pubblici che verranno investiti nei prossimi anni; non si dovrebbero avere problemi a dire ai propri cittadini che cosa si va a promettere. I manager degli organismi internazionali, poi, non possono che considerare la mancanza di trasparenza un disvalore. Non è che non lo si voglia rendere pubblico per paura che possa essere attaccato o screditato?

Non si possono estrapolarne delle parti; può essere poco trasparente, ma è così. Le cose, anche nelle altre località, si sanno sempre dopo l'assegnazione.

Parliamo allora di contenuti, c'è qualche cambiamento significativo ad esempio nella parte che riguarda i trasporti? Si fa riferimento all'eliporto? E la tangenziale, che nella precedente candidatura era stata stralciata, è stata riproposta?

C'è un riferimento all'eliporto, non alla tangenziale. Come strade l'unica da fare è il bypass dell'abitato di Gilardon, il progetto che è stato presentato.

Nel 2015 si parlava dell'anello a senso unico che avrebbe utilizzato la strada che sale da Fiames al lago Ghedina; nel 2017 si parlava di navette; che idea di viabilità avete programmato questa volta per portare la gente nell'area gare?

Le navette e anche l'anello, lo ha richiesto la Fis. Il tratto che rimane a doppio senso invece verrà solo allargato e messo a posto.

Altre strade, parcheggi?
Le altre strade di cui si parla non fanno parte del dossier, sono progetti che l'amministrazione comunale vorrebbe realizzare se venissero ottenuti i mondiali. Per quel che riguarda i posteggi, si è pensato a Fiames e Socol. Bisogna che siano ubicati sulla linea di passaggio dei pullman, non ha senso metterli altrove.

Quanti spettatori sono previsti?
Le tribune all'arrivo portano 6.500 persone. Se noi, con vari mezzi, riusciamo a portare a Rumerlo 10/12 mila persone, come ha previsto lo studio della Nussli, siamo a posto. Tra impianti di risalita (Ra Valles/Socrepes) e pulmini, dovremmo essere in grado di portarceli in circa 3 ore. Ci potrebbe poi essere un parcheggio a Pocol per chi arriva dalla Val Badia.

Per quel che riguarda le piste? La bocciatura della Toni Sailer?
La Toni Sailer non è indispensabile, si può sostituire. Per ora i politici stanno verificando se è possibile far
accettare il progetto alla sovrintendenza con una riperimetrazione della pista e dell'arrivo, per limitare l'impatto ambientale. Se così fosse, bene, altrimenti ci sono alternative. La A del Col Drusciè è una, ma questo aumenterebbe di un quarto la spesa.

Per quel che riguarda le altre infrastrutture, ad esempio la piazza delle medaglie?

La piazza delle Medaglie è prevista chiaramente in Largo Poste, sopra al garage a due piani, perché dicono che in primavera partiranno i lavori. Ma sia chiaro che quello che c'è scritto sul dossier non è legge, sono indicazioni; se poi riterremo, in accordo con la FIS, che anziché in quella piazza le premiazioni verranno fatte ad esempio allo stadio del ghiaccio o in un altro posto, non sarà un problema. Chiaramente, se si dovesse scegliere lo stadio, durante quei 15 giorni non ci potrebbero essere partite o altre attività estranee ai mondiali.

Abbiamo posti letto a sufficienza?

A noi hanno chiesto 3.500 posti letto a Cortina. Gli addetti ai lavori starebbero qui, come dappertutto, mentre gli altri troverebbero posto anche nei dintorni. Alla FIS interessa sapere quanta gente è ospitabile in loco, poi nel raggio di 5 e nel raggio di 30 chilometri. Per loro mandare gli ospiti in Badia, ad Auronzo o a Tai di Cadore è lo stesso. I Mondiali di sci adesso sono appetibili a livello di diritti televisivi, per questo oggi valgono 30 milioni di euro di diritti contro i 10 che valevano una volta;il pubblico che viene a vederli è quello degli appassionati e non è cambiato molto nel tempo.

Ma allora perché si fanno accordi di programma per 60 milioni di euro? Detto così sembra tutto molto semplice, troppo...
Le altre cose, quelle previste negli accordi di programma, sono progetti funzionali sui quali si punta perché solo grazie a questo genere di eventi si può ambire a prendere soldi dal Governo e dalla Regione; soldi che altrimenti non arriverebbero mai. Con un mondiale ottenuto si ha più forza per chiedere cose per la popolazione, per Cortina; a questo serve un Mondiale, non a fare le gare di sci, di quelle ne abbiamo fatte 4 anche quest'anno. Non voglio con questo minimizzare, però è così.

Quando i dirigenti della FIS vengono qua e cominciano a vedere che abbiamo un Sindaco esiliato, mezza giunta a rischio di condanna, come fanno a fidarsi, visto che ci mettono la faccia anche loro; perché si dovrebbero assumere questo rischio?

La FIS conosce perfettamente la situazione di Cortina. Il vice sindaco Pompanin è già stato presentato come il legittimo rappresentante dell'amministrazione. A loro non è mai successo di assegnare un Mondiale che poi sia stato spostato, ma è successo addirittura con le Olimpiadi del '76 che erano state assegnate a Denver. Denver 4 anni prima rinunciò e il CIO trovò un'alternativa, che fu Innsbruck.Nella peggiore delle ipotesi, dovessimo rinunciare, Are gira l'interruttore ed è pronta. La FIS non rischia, ha sempre la ruota di scorta, siamo noi che rischiamo: quello che è chiarissimo infatti è che Cortina, se una volta ottenuti i Mondiali rinunciasse, non prenderebbe mai più una gara, nemmeno una Coppa del Mondo. Comunque al momento siamo più avanti di Are nella candidatura; la nostra spada di Damocle è questa incertezza a livello politico, il rischio che, come è già successo, all'ultimo momento qualcuno si tiri indietro.

Infatti la percezione ultimamente è che anche a livello di gruppo, di comitato per la candidatura, non sia proprio tutto così omogeneo, non siano proprio tutti d'accordo...

No, non rilevo un problema di questo genere;che ci sia qualcuno che lavori più assiduamente e con più passione questo sì, ma non altro.

Possiamo dire almeno che trapela un po' meno ottimismo rispetto alla prima volta che l'abbiamo intervistata dopo la sua nomina a presidente del comitato?

C'è meno ottimismo perché più si va avanti, più ci si avvicina a Barcellona, più ci si preoccupa delle cose che si sarebbero potute fare; diciamo che oggi vogliamo stare ancora di più con i piedi per terra. Ho visto Are, che ha fatto più volte i mondiali, gli ultimi nel 2007; non si può dire che abbia molto appeal, rispetto a Cortina, però la località è pronta, è già tutto fatto. Dalla nostra abbiamo che la Federazione Internazionale, attraverso l'assegnazione dei Mondiali, vuole anche dare alle località di sport invernali la possibilità di svilupparsi e Are non ne ha bisogno.

Come mai non siete andati a Sochi?

La presenza a Sochi è stata demandata di proposito alla Federazione Italiana e al Coni, se ne sono occupati loro; inoltre ci sono stati per 15 giorni gli esponenti di Cassiopea, la società che ha siglato il contratto con Cortina 2019 per la pubblicità.