Emergenza neve - Parla il responsabile dell'ufficio lavori pubblici, Stefano Zardini Lacedelli
    

Ricerca avanzata

Tutte queste parole:
Frase esatta:
    
logo

Ricerca sul sito

Ricerca normale (una di queste parole):
Tutte queste parole:
Frase esatta:

Emergenza neve - Parla il responsabile dell'ufficio lavori pubblici, Stefano Zardini Lacedelli

Alice Gaspari

01/03/2014
Come si è organizzato il Comune per gestire l'emergenza?
A partire dal giorno di Santo Stefano, a seguito della pesante nevicata che ha causato il blackout, siamo entrati in uno stato di emergenza che è finito solo il 24 febbraio.
L'emergenza è stata gestita dal C.O.M. 2 Valboite, il centro operativo misto, organizzato presso la Comunità Montana a Borca, istituito dalla prefettura e presieduto da Franco Magrin, responsabile dell'area emergenza e soccorso dei Vigili del Fuoco di Belluno, cui hanno fatto riferimento tutte le risorse della Protezione Civile, Esercito e Vigili del Fuoco, dislocate nel territorio.
Questa iniziativa della Provincia è stata molto buona, perché ha decentrato i servizi e ha reso le risorse disponibili nel territorio.
L'11 febbraio il C.O.M. è stato chiuso ed è stato attivato il C.O.C., centro operativo comunale, diretto dal vicesindaco Pompanin e coadiuvato dal responsabile della Polizia Locale De Bisi, dal responsabile ai Servizi Sociali Talamini e dal sottoscritto, responsabile dei Lavori Pubblici.

Quali sono state le emergenze?

Il momento più difficile, anche se non il più faticoso, è stato senza dubbio il blackout, che ha colto tutti impreparati e ha messo in crisi soprattutto il sistema delle telecomunicazioni, con gravi ripercussioni sui servizi pubblici. È stato difficile anche perché Enel e Terna non davano informazioni, se non in maniera molto frammentaria.
Quello che poi è successo il 30/31 gennaio, con quella nevicata straordinaria, ci ha fatto passare all'emergenza dei tetti. Per i tetti le risorse a disposizione erano il Soccorso Alpino, il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, gli Alpieri (gruppo speciale degli Alpini), il gruppo Antelao di Pieve di Cadore, operanti in tutta la provincia; in seguito la Protezione Civile regionale ci ha dato un'ulteriore disponibilità di alcune squadre più piccole, provenienti da Verona e dal veneziano.
Gli operai del Comune sono stati impiegati principalmente per le operazioni di sgombro delle strade. Per loro le azioni sono pianificate in base ai mezzi e alle strade, ognuno ha il suo percorso da fare. Finché c'è una certa quantità di neve si agisce con i vomeri, ma la strada si restringe, quindi a seguire deve intervenire la fresa, che però non può passare dappertutto; dove non può passare la fresa bisogna agire con le pale meccaniche e i camion, non c'è altro modo. Per queste operazioni è stato necessario attivare anche risorse alternative a pagamento.
Il punto dolente sono stati i parcheggi, che sono rimasti indietro proprio per la necessità di potenziare l'impiego dei mezzi nelle strade. La grande quantità di neve mista a pioggia ha generato altri gravi problemi alla viabilità, come la formazioni di veri e propri laghi in alcune zone.
In queste operazioni abbiamo pagato anche un prezzo pesante a causa della grave carenza di organico in seno alla Polizia Locale.
A questo problema si è cercato di sopperire attivando un maggior coordinamento con le altre forze di polizia ed in questo senso si è aperto un ragionamento per il futuro, per attivare migliori piani di prevenzione, soprattutto per quanto riguarda il transito di veicoli sprovvisti di catene.
Altra emergenza alla quale il Comune ha dovuto far fronte, è stata l'emissione di varie ordinanze per il monitoraggio, lo sgombero, la messa in sicurezza e l'evacuazione degli edifici, in alcuni casi anche di edifici privati.
Un altro grosso intervento, forse meno evidente, è stato quello di assistenza all'Enel.
Dopo il 30 gennaio infatti c'è stato un momento di difficoltà sulle linee elettriche, che ha richiesto un grande lavoro.

Quanti danni abbiamo subito?
I danni evidenziati per il momento alla Regione, oltre a quelli più grossi sugli edifici del Curling, della stazione e della vecchia casa di riposo, sono quelli sulle recinzioni e sulla segnaletica stradale, che è in gran parte distrutta.

Ora che è passata la tempesta, cosa Le resta di questo periodo?

Come funzionario resta sempre la brutta sensazione di non aver potuto soddisfare tutte le esigenze; a livello umano mi resta invece la bella sensazione di aver lavorato con tante persone che hanno dato il massimo.