Vienna/Cortina d'Ampezzo: Jugendstil-Liberty
    

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Vienna/Cortina d'Ampezzo: Jugendstil-Liberty

Morena Arnoldo

01/02/2014
Un'emozionante e preziosissima mostra espone materiale del tutto inedito realizzato tra il 1903 e il 1918 dai ragazzi dell'Istituto d'Arte di Cortina. L'esposizione, curata da Alessandra De Bigontina, direttrice dei musei delle Regole, e da Elsa Zardini, presidente dell'Unione dei Ladini d'Ampezzo, rimarrà aperta fino al 21 aprile. Un'occasione da non perdere per conoscere sempre meglio la storia di Cortina d'Ampezzo e le sue eccellenze.

La definizione "importanti collezioni private" ha un duplice significato, che la direttrice Alessandra De Bigontina spiega così: «Innanzitutto quello che balza agli occhi è la bellezza oggettiva delle opere, perfettamente conservate, che fanno parte di collezioni consistenti. Ovviamente per ragioni di spazio è stata esposta solo un parte dei lavori. I disegni sono uno spaccato di quella che era la mentalità del tempo, pronta ad accogliere le suggestioni culturali che in questo caso provenivano dall'Austria, quindi non esclusivamente legata alla propria cultura territoriale. Inoltre lo stile liberty giocò un considerevole ruolo nelle attività dell'Istituto d'Arte di Cortina e degli artigiani che si formarono in tale ambito».

La mostra è stata allestita non a caso nel piano seminterrato del museo etnografico, dove generalmente sono esposti pregevoli pezzi della collezione di artigianato artistico ampezzano di ebanisteria, filigrana d'argento e ferro battuto. Gli stessi disegni della mostra erano il primo passo per arrivare poi alla realizzazione vera e propria di lavori di intaglio e ferro battuto.

Una curiosità: i disegni riportano la data, molto spesso il numero di ore impiegate per realizzare l'opera e il nome dell'autore. Interessanti e curiose le firme degli studenti di allora: Gillarduzzi, Gaspari, Verocai, Demenego, Bigontina, Dallago, Ghedina, Ghiretti… «La nostra intenzione - spiega la Direttrice - è quella di capire chi fossero realmente i piccoli grandi artisti delle opere, consultando gli archivi della Scuola d'Arte. Si tratta di un lavoro complesso perche ci sono parecchi omonimi, inoltre le opere riportano il cognome per esteso ma solo l'iniziale del nome».

La mostra è in divenire; per l'estate è infatti previsto l'arricchimento della stessa con nuovi oggetti provenienti da case di privati.

Il fine ultimo è quello di pubblicare un catalogo di architettura, artigianato e disegno, una raccolta di tutto ciò che a Cortina c'è di ispirazione liberty.

Un viaggio nella storia quindi, che merita di essere intrapreso con entusiasmo, ma «non di storia nostalgica di chi c'era ed era capace», ma perché «studiando s'impara: bisogna superarsi, per fare il futuro di se stessi e della comunità» come sostiene Giancarlo Candeago, che assieme a Roberta Mannini ha prestato le collezioni, rendendole così fruibili da parte di tutta la comunità.