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Il vicesindaco Enrico Pompanin lamenta: «Non trattatemi come un falso invalido. Non voglio fare né la vittima né l’eroe»

Redazione

22/12/2013
Il comunicato stampa dell'Amministrazione comunale di Cortina:

Pochi giorni fa si è tranciato il legamento del tallone d’Achille, Enrico Pompanin, Vicesindaco di Cortina e imputato con il Sindaco Andrea Franceschi e l’assessore Adriano Verocai a Belluno. Subito dopo l’incidente è stato operato: dovrà portare un gesso per sessanta giorni senza poter appoggiare il piede. “Per questo avevo chiesto che l’udienza preliminare fosse rinviata: era mio diritto assistervi ma non potevo sobbarcarmi un viaggio di tre ore e l’attesa di chissà quanto tempo  in Tribunale con la ferita che pulsava e il piede che deve stare appoggiato in alto”.

“Ma, quando è stata l’ora di accogliere la mia richiesta, la Procura ha mostrato una foto in cui figuravo io, abbarbicato su due stampelle, mentre in Comune facevo gli auguri ad autorità e associazioni. Mi dispiace che un articolo di giornale venga considerato più significativo di un certificato medico, ma quello che proprio non posso accettare è che mi si faccia passare per un falso invalido che cerca di scapolare l’udienza. Io avevo diritto e volevo partecipare a quell’udienza, ma non potevo e quel diritto mi è stato negato sulla base di un ragionamento  secondo il quale , se potevo partecipare ad una riunione in Comune, potevo benissimo farmi tre ore di viaggio di andata e ritorno e stare ore in attesa della sentenza”.   

“Peccato” dice Pompanin “che il Comune sia a tre minuti da casa mia e che io abbia deciso di trascinarmici, nonostante il gesso e la ferita chirurgica, ogni volta che ci sia un impegno o un seduta che richieda la mia presenza. Ci sarò anche oggi” dice il Vicesindaco “per presenziare al Consiglio comunale, e continuerò  a farlo ogni volta che servirà e che riuscirò a farlo. Ma in Procura non sarei mai riuscito a resistere al male e alla fatica. Dispiace che questo mio diritto sia stato negato sventolando la foto di un giornale ma prendo atto della decisione  Non è mia intenzione, del resto, fare la vittima né l‘eroe; quanto accaduto – e il modo in cui è stato riportato - mi sembra denunci, però, prima di tutto, un vuoto d’umanità. Succede solo in Italia che i falsi invalidi la facciano franca e chi ha una effettiva invalidità e si sforza comunque di andare al lavoro venga preso per un millantatore”.

COMUNE DI CORTINA D'AMPEZZO