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INTERVISTA A STEFANO GHEZZE

Marina Menardi

01/08/2009

935 voti alle provinciali: un bel risultato. Soddisfatto?

Sono estremamente soddisfatto del risultato ottenuto. Si consolida così la roccaforte del centro destra a Cortina d'Ampezzo, ma anche nel collegio dove ero candidato

- Pieve di Livinallongo e Colle Santa Lucia - attraverso la mia nomina a Presidente del Consiglio provinciale e quella di Daniela Templari ad Assessore per le Minoranze linguistiche.

Alle elezioni europee il Pdl nel nostro collegio aveva raccolto 1122 voti. All'appello ne mancano 177 rispetto alle provinciali: dove sono finiti?

E' difficile capire cosa succede all'interno dell'urna. A Cortina effettivamente c'è stata una flessione rispetto agli altri seggi.

Evidentemente il centro sinistra, in particolare nella figura di Sergio Reolon, durante il suo mandato ha dato dei segnali positivi che sono stati colti anche qui da noi.

Eravamo però rimasti all'Udc.

Come mai una candidatura nelle file del Pdl?

Dobbiamo fare un passo indietro alle ultime elezioni politiche per capire questo. In quell'occasione, con la nascita del Pdl, a Cortina ci fu una scissione dell'Udc. Il 90% dei tesserati decise di aderire nelle fila del Pdl; questo accadde perché il partito era titubante ad aderire alla coalizione di centro destra. Noi di Cortina, a parte qualcuno, ci eravamo sempre sentiti parte del centro destra, e così il partito si è scisso e la maggioranza ha aderito al Pdl.

Ora come ora credo non sia rimasto più nulla dell'Udc, in quanto l'ultimo rimasto, Renzo Constantini, si è candidato con Reolon, quindi presumo che anche lui si sia tolto dal partito.

Cosa ti ha spinto a candidarti in Provincia?

E' da anni che sto all'interno della politica, prima come segretario locale dell'Udc e vice segretario provinciale, poi come membro dei Popolari liberali di Giovanardi all'interno del Pdl. Da qui, all'interno della rosa delle candidature dei vari collegi, è uscito il mio nome in rappresentanza del nostro collegio, e di fronte a questa richiesta ho accettato.

Dopo il risultato elettorale, c'erano i numeri per un assessorato; lo stesso Maurizio Paniz, coordinatore provinciale del Pdl , aveva proposto il tuo nome, e invece Bottacin ha preferito Lorenza De Kunovich, che non era candidata e quindi è assessore esterno.

Come hai preso questa decisione di Bottacin?

Un attimo, non è proprio così: non è stato Bottacin a scegliere l'assessore. E' stata la segreteria del Pdl ad individuare i propri assessori . Per quanto mi riguarda, dovrebbe essere premiata la meritocrazia nella politica, questo è un caposaldo. E' anche vero che all'interno dei partiti devono essere fatte delle valutazioni per mantenere gli equilibri interni.

Questi equilibri interni io li accetto, anche se non sempre li condivido; in questo caso, non condivido appieno, comunque sono scelte che piovono dall'alto e bisogna rispettarle.

E' arrivata comunque la nomina a Presidente del Consiglio provinciale. Una carica che non ha valore esecutivo, ma importante.

Ti senti pronto per questo incarico?

Sì, sicuramente. E' una carica di controllo dell'assemblea consiliare, deve garantire imparzialità, difendere le prerogative e i diritti di tutti i consiglieri, anche delle minoranze, assicurare il collegamento politico e istituzionale con il Presidente della Provincia.

Come concilierai questo importante ruolo istituzionale con il tuo lavoro qui a Cortina?

Faremo sacrifici. Saremo presenti per tutto quello che concerne la mia carica istituzionale e, naturalmente, anche nella mia attività. Sarò un po' qui e un po' a Belluno.

Hai già preso posto nel tuo ufficio? Raccontaci com'è andato il tuo primo giorno da presidente.

Ho preso possesso dell'ufficio subito il giorno dopo l'insediamento.

Qui c'è uno staff che segue la parte gestionale per arrivare alla convocazione del Consiglio, e anche le varie delibere.

Il capo di gabinetto e il segretario generale sono coloro che seguono da vicino l'attività del Presidente del Consiglio.

Già dai primi giorni l'attività è iniziata in pieno, in quanto sono pervenute sia richieste di ordini del giorno che interrogazioni da parte dei gruppi consiliari. Io devo verificare la correttezza delle richieste e conciliare le stesse tra le parti politiche.

C'è stata un po' di maretta intorno al nome di Daniela Templari nella Lista del Presidente: quel posto era stato promesso a Teo Sartori, che poi è stato invece messo da parte. Ne sai niente?

Sei intervenuto perché questo accadesse?

Assolutamente no! La candidatura di Daniela Templari faceva parte della lista civica di Bottacin, quindi è una scelta alla quale io non ho partecipato, non c'entravo niente con questa nomina.

Le voci dicono questo, ma sono solo voci popolari , per quanto ne so io.

Secondo te Cortina è integrata con il resto della provincia di Belluno o è un'entità a parte?

Allo stato attuale sinceramente non so come sia. Auspico comunque che da oggi in poi ci possa essere un vero e proprio asse tra Cortina, Provincia e Regione.

Adesso che avete stabilito una filiera che dall'Amministrazione comunale (lista civica ma sicuramente di destra), passando per Provincia e Regione, arriva allo Stato centrale, tutte istituzioni con lo stesso colore politico, credete di riuscire a ottenere qualcosa di più di quello che è stato ottenuto f ino ad oggi, oppure, visto che siamo in soli 6.000 e cioè pochi in termini di voti, continueranno a trattarci con indifferenza?

Sono convinto che questa filiera possa portare dei benefici non solo a Cortina, ma a tutta la Provincia, per il fatto che gli interlocutori degli enti superiori sono a disposizione della Provincia e viceversa la Provincia è a disposizione degli enti superiori.

Qualcosa in più sicuramente si può ottenere, se vi è la volontà di andare avanti.

Quali saranno i vantaggi che potrà avere la nostra provincia con l'iscrizione delle Dolomiti nella lista Unesco?

Il riconoscimento che è arrivato da Siviglia per le Dolomiti come Patrimonio dell'Umanità è un riconoscimento importante, sia per l'economia a livello nazionale sia a livello locale, in primis in termine di immagine.

Un grosso vantaggio per la provincia, magari per Cortina stessa, sempre in termine di immagine, potrebbe essere l'avere la sede della fondazione, di cui si sta discutendo in questi giorni.

Come vedi la collaborazione con l'amministrazione comunale di Cortina? Dopotutto alle scorse elezioni eravate avversari e i rapporti tra voi non sono tra i migliori…

Ora come ora la mia è una veste particolare all'interno del consiglio; io ora sono lì a disposizione di Cortina e di tutti gli altri comuni della provincia senza guardare al colore politico dei vari comuni. Sono a disposizione di tutta l'amministrazione comunale per portare avanti quelli che possono essere i vantaggi per questa comunità.

Quali sono i temi principali di cui si occuperà la nuova amministrazione provinciale?

Le competenze della provincia sono la programmazione e la pianificazione del territorio, il coordinamento e il controllo sui comuni.

Sicuramente la provincia si muoverà in modo incisivo sul demanio idrico, come ha fatto già precedentemente, e sulla viabilità.

Stanno arrivando deleghe importanti dalla regione, come la delega al PTCP e al Pat.

Sei favorevole o contrario al progetto della Tangenziale dell'Anas per Cortina?

Sono rimasto personalmente perplesso dalla presentazione dell'ultimo progetto dell'Anas.

Sono favorevole al progetto, ma questo deve essere integrato con la viabilità interna, perché la sola strada di scorrimento non può risolvere il problema del traffico a Cortina. Sappiamo perfettamente che sono necessari dei parcheggi e dei collegamenti funiviari.

Per cui il progetto Anas va bene se ha dietro i ragionamenti di supporto per Cortina, altrimenti potrebbe essere un progetto che non risolve il problema di Cortina. Cortina deve rimanere in provincia di Belluno o andare in Alto Adige?

Conosciamo il risultato del referendum.

E' emersa sicuramente una certa insoddisfazione. Ora come ora tuttavia sono certo che a livello nazionale le cose stanno cambiando.

E' stata approvata la legge su federalismo, che in parte è una risposta per coloro che hanno votato sì al referendum. Dall'altra parte rimane l'identità della cultura ladina che deve comunque essere tutelata e garantita da parte di tutti gli enti istituzionali.

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IL CONSIGLIO PROVINCIALE

Il Consiglio è l'Organo di indirizzo e di controllo politico amministrativo della Provincia dove sono presenti maggioranza e minoranza.

Nel Consiglio devono perciò essere garantiti i diritti della maggioranza nell'attuare le linee approvate dall'elettorato e della minoranza di svolgere la propria opposizione.

Il funzionamento del Consiglio è disciplinato dal Regolamento, approvato dal Consiglio stesso. Le riunioni sono valide quando è presente almeno la metà dei consiglieri, compreso il Presidente della Provincia.

Le decisioni, salvo casi particolari previsti dalla Legge, sono adottate a maggioranza dei presenti.

Il Consiglio si riunisce, normalmente in Palazzo Piloni a Belluno, sede dell'Amministrazione provinciale. Le sedute del Consiglio provinciale sono pubbliche salvo i casi in cui si discuta di questioni che richiedano valutazioni sulle persone.

E' competenza del Consiglio deliberare sui programmi, piani finanziari, programmi triennali ed elenchi dei lavori pubblici, bilanci annuali e pluriennali.

Il Consiglio verifica l'attuazione delle linee programmatiche da parte della Giunta Provinciale ed il loro eventuale adeguamento.

 

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE

Il Consiglio Provinciale è presieduto dal Presidente del Consiglio che viene eletto con votazione palese e con i voti favorevoli dei 2/3 dei consiglieri. Con le stesse modalità il Consiglio elegge il vicepresidente che sostituisce il presidente in caso di assenza o impedimento. E' compito del presidente garantire i diritti di tutti i consiglieri sia di maggioranza che di minoranza e di rappresentare l'intero Consiglio provinciale, anche nella rappresentanza esterna.

Il Presidente convoca e presiede la Conferenza dei capi gruppo, predispone l'ordine del giorno e il programma dei lavori del Consiglio, coordina il lavoro delle Commissioni, tiene i contatti con il presidente della Provincia e con gli assessori, cura i rapporti con i Gruppi consiliari e con i singoli consiglieri.

Spetta al Presidente dirigere i lavori del Consiglio, mantenere l'ordine e garantire l'osservanza delle leggi e la regolarità delle discussioni. E' di competenza del Presidente assicurare le informazioni ai consiglieri sulle questioni da sottoporre alla valutazione del Consiglio e gestire le risorse finanziarie attribuite al Consiglio per il proprio funzionamento e per quello dei gruppi consiliari.

Il Presidente in carica è Ghezze Stefano, il Vicepresidente è Rizzi Cesare.