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Al Codivilla il primo trapianto di ginocchio in Italia

Marina Menardi

01/07/2013
Rischiava l'amputazione o il blocco della gamba Giuseppe Colazzo, 48 anni, di professione camionista, residente a Nardò, in provincia di Lecce, ma all'ospedale Codivilla Putti di Cortina d'Ampezzo sono riusciti in un'operazione mai fatta prima in Italia, e con casi molto limitati in Europa: il trapianto completo dell'articolazione del ginocchio, da donatore deceduto. È successo nell'ottobre scorso, ma la notizia è stata data l'11 giugno scorso, nella sala convegni "Colombani" dell'ospedale Codivilla Putti, alla presenza del direttore sanitario del Codivilla Putti Carlo Brusegan, del dottor Francesco Centofanti, del medico anestesista dottor Veranda, della caposala Lena Nerella, e del paziente, che si è presentato per un controllo a distanza di otto mesi dall'operazione.

«Siamo molto lieti di dare questa notizia, alla presenza del paziente» ha detto il dottor Centofanti. «A volte si fanno delle cose straordinarie, ma poi non vengono comunicate, e la gente non sa come e quanto lavoriamo qui dentro». Colazzo si è rivolto al noto centro ortopedico cortinese dopo aver effettuato ben sette interventi al ginocchio.

Tutto iniziò nel 2005, quando in seguito ad un banale dolore al ginocchio dovuto a problemi alla rotula, Colazzo si sottomise ad un intervento in artroscopia. Un anno dopo ricominciarono i dolori, questa volta a causa di un'infezione alla parte operata.

Colazzo si sottomise ad un secondo intervento, per curare l'infezione, e da qui iniziò un processo senza fine. «Da noi il paziente arrivò nel 2008, dopo sette interventi, inizialmente per curare l'infezione ossea al ginocchio, che si stava espandendo anche alla tibia» spiega il dottor Centofanti, già primario dell'istituto Codivilla Putti di Cortina, che ha eseguito la delicata operazione.

«Dopo due anni ritornò, perché l'infezione aveva leso i tendini, i legamenti, e parte dei muscoli cosciali. Il ginocchio ormai non teneva più. Lo abbiamo di nuovo operato e abbiamo provato ad inserire un legamento artificiale. Ma dopo un anno ci siamo trovati di nuovo da capo, perché non era solo il legamento indebolito, ma anche gli altri muscoli e tendini, sempre a causa dell'infezione interna». La situazione si presentava tale da non permettere nessun tipo d'impianto di protesi artificiale.

A quel punto, le possibilità erano due: bloccare la gamba, privandone l'uso, oppure tentare il trapianto da cadavere. Dopo aver ottenuto il consenso del paziente, i sanitari dell'Ortopedia di Cortina hanno eseguito l'intervento. «Il "pezzo" è arrivato da Treviso, dove c'è una banca delle ossa con cui il nostro ospedale è continuamente a contatto; un ginocchio completo, da donatore cadavere, con rotula, tendini, legamento rotuleo, parte dei muscoli del quadricipite, parte superiore della tibia».

L'èquipe medica era composta dal primario Francesco Centofanti, dal medico di microchirurgia dell'istituto Giomi di Reggio Calabria Pietro Cavaliere, dall'anestesista Luigi Veranda, che lo ha assistito anche nella parte post-operatoria. «Dall'ottobre scorso, quando il signor Colazzo è arrivato qui e non riusciva nemmeno a camminare, lo abbiamo rivisto oggi, e guardate: sembra non sia successo niente».

Colazzo infatti cammina normalmente nella sala Colombani del Codivilla e mostra ai presenti il riacquisto totale del piegamento e della distensione del ginocchio. «Sto benissimo, non mi accorgo di niente, il ginocchio lo sento mio, non sento di avere dentro qualcosa che non mi appartiene». Centofanti spiega che il trapianto di un'articolazione «non dà sintomi di rigetto come il trapianto d'organo, a parte alcuni casi. Questo perché i tessuti sono minerali e connettivi, e la parte trapiantata si fonde con il resto, cosa che non accade con gli organi».

Area chirurgica Funzioni: Ortopedia e Traumatologia: 35 posti letto (con vocazione extraregionale) Area servizi di diagnosi e cura Funzioni: Punto di primo intervento (di tipo B)(*) Riabilitazione Area riabilitativa Funzioni: recupero riabilitazione funzionale: 35 posti letto Struttura Privata Accreditata a indirizzo extraregionale da assegnare con pubblica gara. Deve garantire il mantenimento dei servizi ambulatoriali per i residenti.