Giornata del 14 luglio movimentata per il Soccorso Alpino
    

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Giornata del 14 luglio movimentata per il Soccorso Alpino

Redazione

14/07/2013
Ieri sera 14 luglio, alle 22.15, il Soccorso alpino di Auronzo è stato allertato dal 118 per un'emergenza sulle Tre Cime di Lavaredo. Sulla Grande, infatti, un centinaio di metri sotto la cengia alta, 2.800 metri circa di quota, tre alpinisti, forse austriaci, investiti dalla tempesta, avevano lanciato segnali luminosi di SOS con la pila, visti dal gestore del rifugio Locatelli che aveva lanciato l'allarme. I soccorritori sono quindi riusciti a contattarli telefonicamente (gli alpinisti avevano anche chiamato il 112) e i rocciatori hanno detto di non essere assolutamente in grado di bivaccare, senza abbigliamento e attrezzatura, completamente fradici. Una squadra del Soccorso alpino di Auronzo è quindi partita per la cima della Grande assieme a una di Dobbiaco e a personale della Forestale. I soccorritori hanno risalito la normale e sulla verticale con i tre, si sono calati per poi farli risalire fino alla cengia alta. Riscaldati con bevande calde e vestiti asciutti, i tre alpinisti sono rimasti le ultime ore con la squadra di Dobbiaco, mentre quella di Auronzo rientrava a valle, fino alle 7 quando è intervenuto l'elicottero dell'Aiut Alpin Dolomites di Bolzano che li ha recuperati.
Questa mattina, inoltre, l'eliambulanza del Suem di Pieve di Cadore è decollata in direzione del rifugio Chiggiato, nel comune di Calalzo di Cadore, dove si trovava un bimbo di 10 anni di Pieve di Cadore, che, cadendo, si era fatto male alla spalla. Il bambino è stato trasportato all'ospedale di Belluno per le cure del caso.

L'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è poi intervenuto sul sentiero che dal Col Negro porta al Coldai, comune di Alleghe, in aiuto di un escursionista di Vigliano Biellese (BI), S.L., 69 anni, che si era procurato una distorsione alla caviglia. Imbarcato in hovering, l'uomo è stato trasportato all'ospedale di Agordo. Successivamente l'eliambulanza è decollata verso il Cason de Formin, nel comune di Cortina d'Ampezzo, dove un alpinista di Ravenna, A.C.D., di 39 anni, si era ferito a un ginocchio. Il rocciatore, infatti, volato primo di cordata sulla via Dallago, era stato colpito da un sasso alla gamba. Calatosi con il compagno fino alla base della parete, aveva contattato il 118. L'alpinista è stato recuperato con un verricello e accompagnato all'ospedale di Cortina.

Attorno alle 17, il 118 è stato allertato dal gestore del rifugio Vandelli sul Sorapiss per due escursionisti in difficoltà sul sentiero. Contattati telefonicamente i due hanno spiegato che si trovavano sul sentiero che dal Faloria porta al rifugio e che uno di loro, C.C., 38 anni, di Tarzo (TV), si era infortunato al ginocchio. Mentre personale del Soccorso alpino di Cortina si preparava a intervenire, se necessario, in supporto alle operazioni, l'elicottero dell'Aiut Alpin Dolomites di Bolzano si è diretto verso il Sorapiss. In realtà i due amici erano usciti dal sentiero e si trovavano incrodati tra le rocce. Purtroppo l'eliambulanza, dopo averli individuati e recuperati, ha poi portato entrambi gli escursionisti all'ospedale di Cortina, poichè, quando l'elicottero si è avvicinato al versante, un sasso caduto dall'alto ha colpito alla testa il secondo uomo, F.M., 43 anni, di San Vendemmiano (TV), ferendolo.