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PARCHEGGIO IN LARGO POSTE DA BLOCCARE SUBITO

Associazione Comitato Civico Cortina

23/09/2016

Finalmente c’è chiarezza. Eravamo a conoscenza dei pesanti problemi per l’avvio del cantiere del parcheggio interrato in Largo Poste. Però i numeri illustrati dal presidente Se.Am. D’Agostini e riportati nella stampa di ieri sono peggiori di quanto si potesse immaginare.

L’opera dovrebbe costare 17 milioni di euro, e non i 12 milioni previsti per andare a pareggio. E, peggio ancora, questi dati sono calcolati prima ancora di partire!

È lampante che l’operazione non si può fare in quanto non è in pareggio. Ricordiamo che il Consiglio comunale il 30 aprile 2010 ha dato preciso mandato – citiamo testuale - che “l’opera sarà realizzata da Se. Am. senza apporto di capitali da parte del Comune”.

Per prima cosa è evidente che andrà verificato se il Consiglio comunale sia stato correttamente informato dei costi e dei ricavi dell’opera; oppure non sia stato indotto a valutazioni non conformi dagli amministratori Se.Am., magari con una sottostima degli oneri. Questa valutazione è anche tecnica, oltre che politica.

Altra questione immediata è quella di trovare il modo di smontare tutta l’operazione, ormai snaturata nei termini economici-finanziari, oltreché ingarbugliata anche dal punto di vista dell’appalto.

Non è infatti possibile avviare un cantiere senza la copertura finanziaria, conoscendo a priori che i costi saranno notevolmente superiori ai ricavi; la somma non è inserita nel bilancio comunale pluriennale.

Appare comunque difficile immaginare che il Comune si accolli la perdita di un’operazione che nacque e venne portata avanti come “finanza di progetto” in pareggio; sarebbe necessario un atto politico che il Commissario non è detto voglia assumere.

Per il bene del nostro amato paese chiediamo che il presidente Se.Am. dott. D’Agostini e che il commissario dott. De Rogatis liquidino l’improvvida operazione e scelgano il male minore, nella consapevolezza che purtroppo i soldi già spesi andranno persi.

Nella foto: l'acqua emersa dopo gli scavi di soli tre metri e mezzo per la bonifica bellica, la scorsa primavera